Pesaro, Ismaele sgozzato per gelosia: arrestati i due amici albanesi

Pesaro, Ismaele sgozzato per gelosia: arrestati i due amici albanesi
di Andrea Andrei
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Mercoledì 22 Luglio 2015, 10:04 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 13:27

È stato tramortito all'improvviso, con un calcio in testa. Poi legato e colpito con una coltellata violentissima alla gola, quasi decapitato.

È finita così la vita di Ismaele Lulli, il 17enne trovato sgozzato nelle campagne di San Martino in Selva Nera, nel pesarese. Lo ha spiegato il col. Antonio Sommese, dei carabinieri di Pesaro, in conferenza stampa, dopo il fermo di due amici albanesi della vittima, di 19 e 20 anni, interrogati per molte ore ieri.

Un omicidio terribile, scaturito dalla gelosia per una ragazza.

Ismaele è stato colpevole di aver avuto un semplice rapporto di amicizia con la fidanzata di uno dei due ragazzi, Igli Meta, che insieme a Marjo Mema sarebbe diventato il carnefice del 17enne.

Igli, poco dopo l'omicidio, avrebbe anche provato a fuggire, a tornare in Albania. I carabinieri lo hanno trovato nell'auto della madre, in possesso di una cospicua somma di denaro.

Ismaele si fidava di Igli e Marjo. A tal punto che, quando i due lo hanno invitato a uscire per andare a fare un bagno al fiume, lui li ha seguiti senza problemi. E non aveva intenzione di scappare da casa: era uscito lasciando la propria console per i videogiochi accesa. Nulla lasciava presagire quello che sarebbe accaduto. A quanto spiegato dai carabinieri, infatti, la gelosia di Igli era completamente ingiustificata. Ma il ragazzo albanese era di tutt'altra opinione. Ismaele fisicamente era più prestante di Igli e Marjo. Per questo i due hanno deciso di prenderlo alla sprovvista, di tramortirlo, mentre erano in un luogo particolarmente nascosto, ai piedi di una croce di metallo circondata dai cipressi. Un luogo da brivido, adattissimo per fare qualcosa senza essere visti né sentiti.

Un calcio in testa ha fatto cadere Ismaele a terra. Igli gli si è avventato contro, con l'aiuto di Marjo ha tentato di legarlo con del nastro adesivo. Poi, ha estratto un coltello. Senza pensarci, lo ha colpito alla gola, con una violenza inaudita. Il fendente è andato molto in profondità, tanto che, quando il corpo è stato ritrovato da un passante il giorno dopo, Ismaele sembrava quasi decapitato.

È morto in poco tempo, dissanguato. Poi, i due sono andati a fare il bagno, proprio come previsto. Nella foga di nascondere le tracce, hanno raccolto e portato via anche una scarpa della vittima. Hanno cercato di disfarsi degli abiti insanguinati, gettandoli nella sterpaglia. Hanno disseminato moltissimi indizi, che hanno portato gli investigatori a incastrarli in poche ore. L'unico dettaglio che ancora manca alla ricostruzione dei carabinieri è l'arma del delitto: il coltello è stato gettato in una zona impervia ed è difficile da ritrovare.

Igli Meta, messo alle strette, ha così deciso di confessare. Lo farà oggi pomeriggio, nel carcere di Villa Fastiggi. Ad annunciarlo è stato il suo legale, Salvatore Asole, che ha chiesto al pm Lilliu un interrogatorio formale, affinché tutta la terribile verità venga fuori.