Arezzo, annuncio choc in parrocchia: don Mario lascia la tonaca e si sposa

Ma prima del matrimonio lo attende il lungo percorso della riduzione allo stato laicale
di Stefania Piras
2 Minuti di Lettura
Giovedì 13 Novembre 2014, 16:28 - Ultimo aggiornamento: 18:48
«E’ una scelta personale» rispondono in coro gli aretini che conoscono don Mario Marchinu, 56 anni, di cui 27 passati con l’abito talare. Ma presto potrebbe sparire quel don davanti all’uomo Mario che ha deciso di cambiare vita perché vuole sposarsi. Lo ha annunciato ai propri fedeli con un’assemblea parrocchiale lunedì. “Roba grossa” hanno pensato i parrocchiani di Santa Maria delle Grazie convocati via mail da Don Mario. Le assemblee parrocchiali non sono frequentissime, e infatti in quella circostanza il prete, di origini sarde ma toscano per vocazione, ha dato l’annuncio: “Cari fedeli, mi sposo. Ho un legame affettivo e lo devo portare fino in fondo, con coerenza”. Parole scandite con determinazione, accompagnate poi da ripetute scuse. Don Mario lascia l’ordine dei carmelitani. Al telefono i frati hanno fretta di buttare giù la cornetta e ai tantissimi giornalisti italiani e stranieri che in queste ore stanno cercando il prete innamorato rispondono così: “Qui don Mario non lo trovate più”. Stesso imbarazzo per le suore della parrocchia della Pieve “Non fategli pubblicità. E’ una scelta così poco edificante” hanno commentato.

Don Mario ha celebrato l’ultima messa il 2 novembre, una settimana dopo ha confessato di intrattenere una relazione da tempo e che era venuto il momento di nasconderla più. Perciò si è fatto coraggio e lo ha comunicato prima ai suoi collaboratori, poi ai fedeli e infine al vescovo di Arezzo, Riccardo Fontana che non ha nascosto l’amarezza: "È un dolore sia perché perdo un fratello e un collaboratore, sia perché avrei voluto saperlo prima", ha dichiarato.

Santa Maria delle Grazie è una parrocchia molto importante per Arezzo, conta qualche migliaio di fedeli. Don Mario è sempre stato un punto di riferimento. Impossibile parlarne male: è una persona descritta come affabile, disponibile e molto stimata. Era il custode dei vigili del fuoco che hanno la caserma a due passi dalla chiesa. Per i pompieri era una sorta di assistente spirituale, una figura di riferimento.

Ma ora che succede? Il percorso è ancora in fase di definizione. Don Mario chiederà alla sua comunità, i carmelitani scalzi, di sciogliere i voti. Poi ci sarà la sospensione decretata dal vescovo e infine l’ultima formalità con la presa d’atto della Santa Sede. Finché questo procedimento amministrativo di riduzione allo stato laicale non si concluderà, e a volte ci vogliono anni, i confetti saranno solo un lontano miraggio.

Ma intanto, auguri don Mario.