Don Mario ha celebrato l’ultima messa il 2 novembre, una settimana dopo ha confessato di intrattenere una relazione da tempo e che era venuto il momento di nasconderla più. Perciò si è fatto coraggio e lo ha comunicato prima ai suoi collaboratori, poi ai fedeli e infine al vescovo di Arezzo, Riccardo Fontana che non ha nascosto l’amarezza: "È un dolore sia perché perdo un fratello e un collaboratore, sia perché avrei voluto saperlo prima", ha dichiarato.
Santa Maria delle Grazie è una parrocchia molto importante per Arezzo, conta qualche migliaio di fedeli. Don Mario è sempre stato un punto di riferimento. Impossibile parlarne male: è una persona descritta come affabile, disponibile e molto stimata. Era il custode dei vigili del fuoco che hanno la caserma a due passi dalla chiesa. Per i pompieri era una sorta di assistente spirituale, una figura di riferimento.
Ma ora che succede? Il percorso è ancora in fase di definizione. Don Mario chiederà alla sua comunità, i carmelitani scalzi, di sciogliere i voti. Poi ci sarà la sospensione decretata dal vescovo e infine l’ultima formalità con la presa d’atto della Santa Sede. Finché questo procedimento amministrativo di riduzione allo stato laicale non si concluderà, e a volte ci vogliono anni, i confetti saranno solo un lontano miraggio.
Ma intanto, auguri don Mario.