«Se non paghi, niente catechismo»
Bambini respinti dalla parrocchia

Una veduta di Rescaldina
2 Minuti di Lettura
Domenica 6 Ottobre 2013, 16:45 - Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 15:33
Non paghi? niente catechismo!: questo si sono sentiti rispondere i bambini che ieri non sono stati accolti dal parroco Don Enrico al corso di preparazione alla cresima perché non in regola con l'iscrizione. L'episodio, riportato da "La Prealpina", è avvenuto nella chiesa parrocchiale dei Santi Giuseppe e Bernardo a Rescaldina, nel Varesotto.



All'inizio della lezione - secondo quanto racconta un genitore - è stato fatto l'appello e i bambini che non erano in possesso del foglio di iscrizione con relativo contributo economico sono stati fatti uscire dall'aula. Alcuni genitori erano già andati via e sono stati rintracciati da quelli che si erano attardati all'oratorio: tutti, comunque, sono rimasti turbati dal comportamento del parroco don Enrico, che ha preferito non commentare la vicenda.



La diocesi: non è un problema di soldi, ma il prete ha sbagliato. Il parroco ha cacciato alcuni bambini dal catechismo non per soldi, ma per la mancata iscrizione: è questa la spiegazione data dal diretto superiore del parroco, il vicario episcopale a Rho Giampaolo Citterio, che comunque giudica «sbagliato che alcuni bambini siano stati allontanati» e per questo ha chiesto al parroco «di ammettere tutti immediatamente. I genitori che presentano i ragazzi per il cammino della cresima sono invitati a fare domanda di iscrizione, dando un'adesione formale. Normalmente in quella chiesa è annessa una quota di 30 euro come rimborso spese, ma chi ha problemi economici basta che lo dica e si può iscrivere lo stesso».


«Don Enrico, che aveva consegnato i moduli di iscrizione da 15 giorni, ha chiesto ai ragazzi che si erano presentati al primo incontro in preparazione alla cresima che non lo avevano portato di aspettare in un'altra aula dell'oratorio. Si è così generato un momento di irrigidimento vicendevole che va superato perché la linea della Diocesi è di non escludere nessuno, anzi, andiamo a cercare i giovani anche nelle periferie. Per questo «mi sono premurato di dire al parroco che bisogna rientrare nel dialogo, che è sempre vincente».
© RIPRODUZIONE RISERVATA