Parma, calci e pugni a bimbi di tre anni: maestra d'asilo finisce ai domiciliari

Parma, calci e pugni a bimbi di tre anni: maestra d'asilo finisce ai domiciliari
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Sabato 26 Settembre 2015, 19:07 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 08:19
È finita agli arresti domiciliari un'educatrice di 55 anni di un asilo di Collecchio, nel Parmense, accusata di avere maltrattato più volte un gruppo di bambini della sua classe.



Dodici piccoli, tutti al di sotto dei tre anni, che la donna sistematicamente colpiva con calci e pugni, con suppellettili varie o anche strattonandoli per i capelli sollevandoli da una parte all'altra dell'aula. I comportamenti della donna sono stati immortalati dalle telecamere nascoste dei Carabinieri a cui una collega della educatrice sotto accusa aveva fatto denuncia lo scorso mese di maggio. La donna, quando rimaneva sola in aula, era costantemente preda di scatti di ira e si accaniva sui piccoli.



Da qui le indagini dei militari della stazione di Sala Baganza e della compagnia di Salsomaggiore Terme che hanno poi portato alla decisione del giudice per le indagini preliminari che ha disposto gli arresti domiciliari per la maestra con l'accusa di maltrattamenti verso fanciulli. La donna, sposata e con figli, ha una lunga esperienza di insegnamento e mai, sino ad oggi, aveva avuto problemi per il proprio modello educativo tanto che nessun genitore si era accorto mai di nulla. «Aspettiamo insieme ai cittadini collecchiesi di conoscere gli sviluppi della vicenda in corso - ha commentato il sindaco del paese emiliano, Paolo Bianchi - con la più assoluta fiducia nell'operato della magistratura, che agirà indubbiamente con la competenza e l'attenzione dovute in simili casi».



A giudizio del primo cittadino, «il servizio dei nidi d'infanzia di Collecchio ha una storia di comprovata qualità che vede bambini e genitori seguire un percorso educativo più che soddisfacente, per il quale abbiamo ricevuto nel tempo attestati di profondo apprezzamento riguardanti tanto l'organizzazione quanto la professionalità delle educatrici. L'eccellenza complessiva di un servizio tanto importante - ha argomentato ancora - continuerà ad essere difesa, coltivata e garantita nonostante questo episodio rappresenti un evento gravissimo che vedrà l'Amministrazione tutta collaborare senza alcuna riserva con le forze dell'ordine perchè sia fatta piena luce nel minor tempo possibile».



L'attività del nido 'Salvador Allendè, dove operava l'educatrice arrestata, non si è mai interrotta visto che le indagini hanno verificato come i comportamenti anomali fossero da addebitare esclusivamente alla 55enne poi arrestata.
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