Palermo, prostituta uccisa in casa con undici coltellate: trovata dalla figlia

Palermo, prostituta uccisa in casa con undici coltellate: trovata dalla figlia
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Sabato 13 Dicembre 2014, 09:43 - Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 12:55
Una prostituta palermitana di 62 anni, Annamaria Renna, è stata uccisa nel suo appartamento a Palermo con undici coltellate. L'omicidio risale ad alcuni giorni fa, ma l'allarme è stato dato dalla figlia della donna soltanto nella tarda serata di ieri, quando è stato scoperto il cadavere della vittima.



La figlia ha chiamato il 113, preoccupata, perché non aveva più notizie della madre dallo scorso 9 dicembre, l'ultima volta che madre e figlia di erano viste. Raggiunta nel suo appartamento, in via Maggiore Toselli, una traversa della centralissima via Libertà, i poliziotti hanno forzato la porta e all'interno hanno trovato il corpo ormai senza vita della donna.



Dal sangue ormai secco sul pavimento gli investigatori sono convinti che l'omicidio risalga ad alcuni giorni fa. Sull'omicidio indaga la sezione Omicidi della Squadra mobile di Palermo. Nella notte sono stati ascoltati i vicini di casa e i parenti della donna.




La vittima fu assolta in processo per prostituzione. Anna Maria Renna era stata assolta nel 2005 dall'accusa di favoreggiamento della prostituzione. Nel corso di un'indagine della polizia, partita dall'annuncio su un giornale («Giovane bomba sexy riceve senza fretta»), gli agenti arrivarono a un appartamento di via Croce Rossa, dove Renna viveva con la figlia e un'immigrata. Nelle due camere da letto gli investigatori avevano trovato diverse scatole di preservativi. Le donne «alle dipendenze» dell'imputata sarebbero state la figlia venticinquenne e una extracomunitaria.



Quest'ultima, in particolare, avrebbe tenuto i contatti con i clienti, fissando gli appuntamenti. Agli inquirenti l'extracomunitaria disse che il suo compito era solo quello di rispondere al telefono, salvo poi presentarsi in questura e ammettere che lavorava per la Renna.



A difendere la donna erano stati gli avvocati Enzo Fragalà (ferito a bastonate il 23 febbraio 2010 e morto tre giorni dopo a Palermo), Cristina Ricco e Loredana Lo Cascio.
I legali dimostrarono che si era trattato di un clamoroso errore giudiziario: Renna, che non ha mai nascosto di vendere il proprio corpo, non era la tenutaria di una casa a luci rosse. La figlia, avevano spiegato e dimostrato gli avvocati, è una donna rispettabile, sposata, e con un lavoro fisso.
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