Palermo, massacrò diciassettenne a coltellate ferendo la sorella: condannato all'ergastolo

Carmela Petrucci e nel riquadro Samuele Caruso
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Mercoledì 26 Febbraio 2014, 17:24 - Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 12:34
Il gup Daniela Cardamone ha condannato all'ergastolo Samuele Caruso, 24 anni l'assassino di Carmela Petrucci, 17 anni uccisa il 19 ottobre 2012 a coltellate nell'androne di casa sua, in via Uditore a Palermo. Samuele è stato condannato anche per aver tentato di uccidere la sorella di Carmela,Lucia,sua ex fidanzata ferita nell'aggressione.



«La cosa che bisogna sottolineare è che il giudice ha riconosciuto l'aggravante dei motivi abietti e futili. La difesa ha battuto molto sulla loro insussistenza, senza però riuscire a convincere il gup. Nei femminicidi i motivi sono spesso abietti e futili, non si può uccidere una persona solo perchè è la sorella di quella che ti ha lasciato». Lo ha detto il pm Caterina Malagoli, che ha rappresentato l'accusa nel processo a Samuele Caruso per l'omicidio di Carmela Petrucci e del tentativo di omicidio della sorella Lucia Petrucci. «In questo caso - ha spiegato il pm - essendoci un concorso di reati, la pena massima è l'ergastolo con isolamento diurno, quindi con lo sconto per il rito abbreviato ha preso l'ergastolo. In vita mia non ho visto mai una persona così fredda, basti dire che ha tentato anche di raggirare gli psicologi. Sicuramente è un grande successo per la Procura anche per come si era messo il processo, dopo la prima perizia disposta dal gup che attestava la parziale incapacità di Caruso».



«Non è un successo ma è un'affermazione della giustizia. Noi non possiamo parlare di successo perchè una persona è morta. Sicuramente è un successo per la procura che è riuscita ad affermare sia la premeditazione che i motivi abietti e futili che spesso sono alla base dei femminicidi». Lo ha detto l'avvocato di parte civile della famiglia Petrucci, Marina Cassarà, commentando la sentenza con la quale Samuele Caruso è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di Carmela Petrucci e il tentativo di omicidio della sorella Lucia. «È una sentenza che prende atto dell'efferatezza del crimine e dei motivi dell'accusa - ha spiegato - Per il momento i parenti di Carmela preferiscono non parlare. Anche se hanno avuto giustizia, sono molto provati».



I genitori del condannato.
Ad attendere la sentenza per l'omicidio di Carmela Petrucci, nel palazzo di Giustizia di Palermo, davanti la porta del gup Daniela Cardamone, vi erano anche i genitori di Samuele Caruso, condannato all'ergastolo per l'omicidio e il tentativo di omicidio della sorella di Carmela, Lucia. Dopo aver appreso la decisione del gup i due sono andati via senza dire nulla.
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