Ornella Muti sotto choc per la condanna a 8 mesi per truffa: confido nella giustizia

Ornella Muti sotto choc per la condanna a 8 mesi per truffa: confido nella giustizia
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Venerdì 27 Febbraio 2015, 19:56 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 09:08

​«Sono completamente scioccata da questa sentenza, sono stata quasi 5 anni fa in Russia per un evento di beneficenza. All'epoca ho avuto un problema di abbassamento di voce che non mi ha permesso di recitare e e mi ero resa disponibile a recuperare lo spettacolo». Così Ornella Muti commenta a tre giorni di distanza la sentenza di condanna di primo grado nel processo che la vede imputata per i reati di truffa e induzione al falso.

«Io non ho mai preso 25000 euro di anticipo -aggiunge l'attrice- visto che il contratto non era a mio nome e non ne conoscevo affatto il contenuto.

Spero che questo spiacevole inconveniente possa risolversi in appello e confido sempre nella giustizia».

I fatti risalgono al 2010, quando l'attrice, che avrebbe dovuto recitare da protagonista nello spettacolo 'L'Ebreo' di Gianni Clementi, presentò un certificato che attestava una laringotracheite e lo spettacolo, previsto il 10 dicembre di quell'anno al Teatro Comunale Verdi di Pordenone, non andò in scena. Ma negli stessi giorni Ornella Muti apparve ad un cena in Russia accanto al presidente Putin. Le motivazioni della condanna non sono ancora note ma i legali dell'attrice parlano di «una condanna che lascia stupefatti per quanto emerso in sede dibattimentale, dove l'unica prova che potrebbe essere stata raggiunta sembra essere l'innocenza della stessa».

«La signora Rivelli (vero nome dell'attrice, ndr.) era la protagonista dello spettacolo e non una parte contraente e dunque le eventuali responsabilità non erano a lei imputabili», sottolineano gli avvocati difensori. «È evidente come la stessa non ha posto in essere alcuna condotta che possa avere rilevanza penale ne abbia avuto alcun vantaggio economico; la questione deve esser ricondotta nella sua sede naturale quella civilistica con soggetti comunque diversi (la produzione e la distribuzione dello spettacolo ed il teatro)».

«L'attrice impossibilitata a salire sul palco a causa, come attestato da certificato medico, di laringotracheite acuta con febbre, tosse e raucedine che non consentiva l'uso della voce, anche per non rischiare delle cronicizzazioni. È chiaro come tale patologia non fosse un impedimento totale alla vita quotidiana». E l'attrice, «dovendo rinunciare alla sua performance teatrale decise di recarsi ad una cena di beneficienza in Russia, dove non doveva prendere parte ad alcuna azione teatrale quanto presenziare per l'Italia ed in favore di bambini malati».

Secondo i legali, «la professionista scelse di non danneggiare l'immagine di un Teatro italiano astenendosi dal recitare in condizioni afone che avrebbero non soltanto danneggiato se stessa ma reso quanto mai ridicola e goffa un'opera teatrale» e «al contrario cercò di dare il suo contributo all'immagine del suo Paese sedendosi accanto al signor Putin per scopi umanitari».

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