Scontri No Tav a Roma, allarme nuove Br

Scontri No Tav a Roma
di Riccardo Tagliapietra
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Venerdì 22 Novembre 2013, 15:27 - Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 11:41

Si passato il limite. L’ira di Enrico Letta, presidente del Consiglio, esprime la dura condanna per quanto avvenuto mercoled pomeriggio nel cuore del centro storico di Roma , in occasione del vertice Italia-Francia, trasformato da un gruppo di violenti in un campo di battaglia, con scontri tra forze dell’ordine e manifestanti No Tav, culminati con due tentati assalti a sedi del Pd. Una dichiarazione che anticipa di qualche ora la pubblicazione in Rete di un volantino a firma delle Nuove Brigate Rosse, documento considerato «attendibile» dagli investigatori. Intanto l’inquilino di Palazzo Chigi ribadisce la posizione del Governo che ha rinforzato la sorveglianza alle sedi del Pd anche a Milano: «Non credo che siano giustificabili in nessun modo le scene che abbiamo visto - ha rimarcato Letta - Lo dico davanti a tante parole giustificazioniste ascoltate». Dichiarazioni a cui si sono aggiunte quelle del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, arrivato nel pomeriggio a Palazzo Valentini per incontrare e ringraziare il prefetto, Giuseppe Pecoraro e i vertici delle forze dell’ordine. «La mano del governo sarà ferma per difendere le città da chi vuole saccheggiarle, rovinarle, devastarle - ha annunciato Alfano - Le forze dell’ordine sono più forti di quelle del disordine e i delinquenti di ogni risma dovranno rassegnarsi».

Il documento Sul web spunta un documento. «Sabotaggio serve al salto di qualità», scrivono due presunti militanti del partito comunista politico-militare. Esaltano gli atti di sabotaggio contro il progetto della Torino-Lione. «Le pratiche di sabotaggio del Tav hanno un carattere di concretezza e utilità nell’immediato ma sono anche elemento avanzato per un futuro salto di qualità complessivo nello scontro sociale». L’attribuzione della rivendicazione è delle «Nuove Br». L’opuscolo in questione è intitolato «Lotte e composizione di classe 2012». È datato febbraio 2013 ed è comparso in questi giorni. Ad attribuirselo sarebbero «due militanti per il Pcp-M (partito comunista politico-militare) vecchie talpe operaie». Alcune pagine dell’opuscolo sono dedicate all’attività del movimento No Tav. L’operato dei militanti viene elogiato in relazione allo sviluppo dell’antagonismo: «La capacità di generalizzazione del No-Tav con le mobilitazioni solidali in tutto in Paese e con la diffusione della sua bandiera come simbolo di resistenza per altri movimenti, ha rafforzato altri fronti di scontro».

Il bilancio Il bilancio di quanto avvenuto a Roma, in via dei Giubbonari, ad una manciata di metri da piazza Campo de Fiori e piazza Farnese, sede dell’ambasciata di Francia, parla di 8 feriti: sei agenti, un manifestante e un militante del Pd rimasto a terra durante il tentativo dei No Tav di fare irruzione nella storica sezione romana del partito. La Procura ha aperto un fascicolo di indagine e già ci sono i primi nomi di chi ha partecipato agli scontri. Una decina, tra cui anche alcuni organizzatori, sono stati denunciati per manifestazione non autorizzata, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Ed è probabile che tra loro ci possano essere leader storici del movimento antagonista a Roma. La polizia è ancora al lavoro, l’antiterrorismo pure. Sui filmati dei tafferugli e sulle fotografie nel tentativo di individuare i protagonisti delle violenze. Un complesso lavoro di analisi che ha già portato ad alcuni risultati, allargando il fronte degli indagati.

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