Napolitano scrive a Papa Francesco: «Sforzo deciso nella lotta a criminalità»

Napolitano scrive a Papa Francesco: «Sforzo deciso nella lotta a criminalità»
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Venerdì 2 Gennaio 2015, 16:39 - Ultimo aggiornamento: 3 Gennaio, 13:17

«Deciso deve essere lo sforzo nella lotta alla criminalità nelle sue svariate forme, dallo sfruttamento della prostituzione alla pratica del lavoro nero, dalla corruzione al traffico di esseri umani». Lo scrive Giorgio Napolitano in una lettera a Papa Francesco con l'occasione degli auguri per l'anno nuovo.

Prendendo spunto dal discorso del papa in occasione della Giornata Mondiale della Pace, Napolitano ha puntato il dito contro il fenomeno della schiavitù evocato dal Pontefice. «Malgrado la quotidiana condanna sul piano del diritto e le reiterate dichiarazioni di principio, sono ancora oggi troppo frequenti e diffuse molteplici forme di privazione della libertà e dignità degli esseri umani», scrive il presidente.

«Non è un caso, d'altra parte, che alcune delle riflessioni contenute nel messaggio di Vostra Santità siano al centro dell'agenda politica nazionale ed europea - prosegue la lettera - a partire dal tema dell'accoglienza per i migranti ed i richiedenti asilo, sul quale Vostra Sanità ha voluto, sin dal principio del Suo Pontificato, attirare l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale».

«Spetta alle Istituzioni e ai Governi agire sulle cause sociali ed economiche che portano alcuni esseri umani ad abusare di altri - scrive ancora Napolitano - attraverso forme di costrizione fisica e psicologica mentre, sul piano politico, l'attenzione deve essere rivolta in primo luogo alle politiche del lavoro e all'istruzione, che costituiscono gli strumenti fondamentali per costruire una società più giusta e rispettosa dell'uomo».

Serve uno sforzo «deciso» nella «lotta alla criminalità».

A tale proposito, Napolitano scrive di condividere l'ammirazione del Papa per il «lavoro silenzioso delle tante associazioni di volontariato, sia religiose che laiche, attive in questi campi, spesso a costo di grandi sacrifici personali da parte dei loro membri. La loro quotidiana fatica deve costituire uno sprone per i responsabili della vita politica, affinchè si impegnino al loro fianco per garantire a tutti condizioni di vita

migliori».

«Mi permetta, Santità - conclude Napolitano - di condividere il Suo invito a trasformare il fenomeno, per molti aspetti controverso, della globalizzazione in una forza positiva e coinvolgente 'di solidarietà e di fratellanzà, che possa avvicinare soggetti diversi e non contribuire invece a rendere ancor più difficili da colmare le disparità economiche e le divaricazioni sociali oggi esistenti. Con questa speranza e nella certezza di farmi interprete dei sentimenti del popolo italiano le rivolgo, Santità, un fervido e sincero augurio per il nuovo anno e per la prosecuzione della Sua missione apostolica».

Napolitano ha indirizzato una lettera anche a Raoul Castro parlando della fine dell'embargo e augurando un buon anno a tutti i cubani: «Cuba ha appena contribuito a una decisione di portata storica, che apre una fase completamente nuova delle relazioni con gli Stati Uniti ormai da decenni bloccate ad un livello non confacente alle loro potenzialità e prospettive».

«Confido inoltre che tali, positivi sviluppi possano riverberarsi positivamente anche sulle relazioni tra Roma e L'Avana e su quelle tra Cuba e l'Unione Europea nel suo complesso. In questo spirito, formulo voti di prosperità per la sua persona e per il popolo cubano», conclude il Capo dello Stato.

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