Napoli, Il sovrintendente si fa l'orto sulla Certosa di San Martino: denunciato per abuso

Napoli, Il sovrintendente si fa l'orto sulla Certosa di San Martino: denunciato per abuso
di Paolo Barbuto
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Sabato 9 Novembre 2013, 16:13 - Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 17:44
Un abuso edilizio sul tetto della Certosa di San Martino; lo ha commesso, secondo le indagini coordinate da Nunzio Fragliasso, capo del pool urbanistica della procura, il soprintendente al Polo Museale, Fabrizio Vona, che è stato denunciato dalla polizia municipale al termine di una lunga e accurata indagine.

Il controllo è scaturito dopo la segnalazione di un cittadino che è andato in visita al Castel Sant’Elmo, s’è affacciato dalla magnifica terrazza che consente di abbracciare con uno sguardo tutta la città, poi ha abbassato gli occhi verso la Certosa e ha notato che c’era una strana costruzione. L’ha fotografata e ha chiesto cosa fosse.

La strana costruzione la vedete nelle foto pubblicate qui di fianco, l’hanno vista anche in Procura e hanno affidato agli agenti della polizia municipale il compito di andare a verificare.

Il sopralluogo ha portato alla singolare scoperta. Quell’abuso è realizzato sulla terrazza dell’appartamento assegnato al soprintendente al polo museale napoletano che attualmente è Fabrizio Vona. Gli uomini della municipale hanno bussato alla porta e hanno chiesto di verificare. Una volta raggiunta la bellissima terrazza hanno constatato che proprio al di sotto di uno degli antichi campanili della Certosa di San Martino è stata realizzata una struttura in legno al di sotto della quale è realizzato una sorta di orto in grossi vasi nei quali vengono coltivati ortaggi. Ma non solo. I vigili hanno notato che al di sopra del terrazzo c’è una opera in muratura non presente nei rilievi degli anni precedenti (ma su questa struttura sono in corso verifiche) e hanno pure segnalato che sui muri della Certosa sono stati installati grossi impianti esterni per l’aria condizionata.

Secondo il resoconto della polizia municipale non sono stati mostrati permessi per la realizzazione di quelle opere in un luogo, come la Certosa di San Martino, sottoposto a strettissimi vincoli artistici e paesaggistici, perciò hanno proceduto alla denuncia del soprintendente, in qualità di utilizzatore dell’appartamento e al sequestro della struttura ritenuta abusiva.

Quel sequestro è stato, in seguito, confermato dalla Procura alla quale è stata presentata anche una richiesta di dissequestro temporaneo per la rimozione delle opere, che potrebbe arrivare nei prossimi giorni. Secondo le indagini condotte dalla polizia municipale, la realizzazione di quella struttura in legno, una specie di gazebo, avrebbe richiesto una lunga serie di passaggi formali e burocratici che comprendevano la concessione di permessi specifici da parte di almeno due soprintendenze e degli uffici tecnici del Comune, percorso che non sarebbe stato seguito dal soprintendente Vona il quale, in questo momento, si trova costretto a dare conto di quel che hanno rilevato i vigili.

La struttura è stata realizzata con l’evidente volontà di proteggere dalle intemperie il piccolo orto casalingo (e ben curato, stando alle fotografie che abbiamo scattato ieri mattina) coltivato nei grossi vasi. Non appare chiare, invece, attaverso le fotografie, la destinazione della struttura in cemento con il tetto spiovente e dipinta di bianco, che si trova al di sopra dell’appartamento.

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