«Il fatto non sussiste» secondo il giudice, in quanto queste somme depositate in conti esteri non erano da dichiarare in Italia. Adesso Montresor punta al dissequestro dei suoi beni, 'bloccati' durante l'inchiesta a suo carico.
L'accusa. La richiesta dell'accusa, respinta dal giudice, era di 6 anni di reclusione per evasioni fiscale, con Montresor che avrebbe evaso Iva, Irpef e Ires in almeno 8 casi, per circa 30 milioni di euro tra il 2005 e il 2010.
La difesa. Le motivazioni della sentenza verrano rese pubbliche tra qualche settimana, ma la difesa di Montresor sembra sia riuscita a convincere il giudice grazie al modulo 'Rw'. Secondo gli avvocati, facendo la dichiarazione con tale modulo non viene richiesto di specificare se si possiedono conti all'estero, cosa che è diventata obbligatoria in Italia soltanto nel 2013.
Paperone di Bussolengo. Dopo l'assoluzione Montresor punta a recuperare tutti i suoi "possedimenti" sequestrati, un patrimonio immensio, soprattutto se confrontato con i 10 euro dichiarati dall'imprenditore negli ultimi 15 anni.
Nove società, oltre due milioni di metri quadri di terreni tra Verona, Gorizia, Belluno e Brescia, 18 unità immobiliari e 7 autoveicoli, per un valore complessivo stimabile in circa 300 milioni di euro. Il prossimo passo per Montresor sarà quello di giustificare la provienienza di questo 'impero', altrimenti i suoi beni potrebbero essere confiscati dallo Stato.
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