La vicenda risale al 6 febbraio 2013 quando il piccolo M., in vacanza con i genitori in Zoldo, accusò un febbrone. La mamma preoccupata chiamò la guardia medica chiedendo che vedesse il bambino ma l’uomo disse che si sarebbe limitato a fare una diagnosi telefonica. All’insistenza della madre, che ribadiva la gravità delle condizioni del figlio, l’uomo rispose seccamente «Scusi, lei è medico?».
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