«Il pm Fusco ha chiesto il mio rinvio a giudizio: me l'aspettavo e sono tranquillissimo. Si tratta di accuse ridicole (la promessa di un viaggio mai fatto, costo per la Regione: zero euro) destituite di ogni fondamento o rilevanza, formulate da un magistrato mosso da un evidente pregiudizio politico e incattivito dal clamoroso flop delle sue precedenti inchieste su Lega e Finmeccanica». Così il governatore della Lombardia.
«Ho sempre avuto massima fiducia nella giustizia e non cambio idea - ha proseguito Maroni -, anche dopo le gravi irregolarità registrate in questa indagine.
Sono certo che un giudice terzo e indipendente non potrà che archiviare questa inchiesta per quello che è: una buffonata. Nella mia lunga attività politica, da ministro prima e ora da Governatore, ho sempre lavorato nell'interesse dei cittadini con impegno e onestà». «Rifarei tutto ciò che ho fatto - prosegue il presidente della Lombardia - nel modo in cui l'ho fatto, senza farmi impressionare o intimidire da iniziative 'giudiziarie' di chiaro sapore mediatico e politico».
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