Marevivo festeggia i trent'anni. Mons. Paglia: «L'uomo perdona, la terra no»

Marevivo festeggia i trent'anni. Mons. Paglia: «L'uomo perdona, la terra no»
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Martedì 3 Marzo 2015, 12:27 - Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 00:56
Dopo trent’anni di battaglie Marevivo resta in prima linea. L’associazione ambientalista festeggia l’anniversario con un incontro all’ambasciata spagnola presso la Santa Sede, mercoledì 4 marzo alle 18.



Le parole d’ordine sono quelle di sempre: sostenibilità, tutela e responsabilità. All’incontro intervengono Monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, Emmanuele Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro-Italia e Mediterraneo e Rosalba Giugni, presidente di Marevivo.



Secondo Monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, "la storia umana ci insegna che andare contro la terra che è madre e il mare che ci sostiene, si può trasformare in scelta di morte. Terra viva quindi e mare vivo". Prendere coscienza non basta, bisogna passare alla proposta e all’azione.



Mons. Paglia conferma poi che Papa Francesco sta preparando una Enciclica sulla custodia del creato che sarà pubblicata in primavera 2015 e ripropone una frase del Santo Padre molto significativa che invita alla riflessione e all’azione: "Dio perdona sempre, gli uomini non sempre perdonano, ma, la terra non perdona mai".



Il Mare Nostrum sarà al centro dell’intervento del professor Emmanuele Emanuele, presidente della fondazione Terzo Pilastro-Italia e Mediterraneo: “E’ uno straordinario crogiuolo umano costituito come luogo di incontro di civiltà, ma, talvolta anche di scontro. Ma è anche un ecosistema ancora ricco di risorse naturalistiche e paesaggistiche che non può essere lasciato in balia del buio della ragione degli uomini, dei governanti e della loro incapacità di guardare lontano”.



Rosalba Giugni, presidente di Marevivo, traccia i trent'anni di attività dell’associazione in difesa del Pianeta Blu: “La soluzione della questione ambientale necessita del contributo di ognuno di noi. Oggi il mare è ancora più sotto scacco, nonostante il nostro impegno e una crescente sensibilità della società: inquinamento, mala depurazione, pesca eccessiva, trivellazioni, cambiamento climatico sono i killer che ogni giorno minacciano la salute dei nostri mari”.