Corruzione sui certificati antimafia: prefetto di Benevento e tre imprenditori ai domiciliari

Ennio Blasco
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Martedì 15 Aprile 2014, 08:20 - Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 11:21
Il prefetto di Benevento, Ennio Blasco, stato arrestato dalla Guardia di finanza nell'ambito di un'inchiesta su presunti episodi di corruzione relativi a certificazioni antimafia di imprese di vigilanza privata quando era prefetto di Avellino, fra il 2009 e il 2011. Blasco è stato posto agli arresti domiciliari insieme a tre imprenditori: Carmine e Carlo Buglione ed Erasmo Caliendo, cognato di Carlo Buglione. E' indagato Antonio Buglione: quest'ultimo fu rapito nel 2010 da una banda di sardi e poi liberato. Le indagini partirono proprio per verificare il pagamento o meno di un riscatto: la Finanza scoprì che le imprese di vigilanza privata dei fratelli Buglione avevano aperto filiali proprio in alcune delle città nelle quali Ennio Blasco aveva esercitato le sue funzioni prefettizie.



Le accuse. L'ipotesi di reato formulata nei riguardi degli arrestati è quella di corruzione. A Blasco, che si trova ai domiciliari in un appartamento privato della provincia di Avellino, si contesta di aver accettato gioielli, viaggi, un'auto con autista e il pagamento di spese di lavanderia e di aver concesso in cambio facilitazioni all'apertura di istituti di vigilanza privata dei fratelli Buglione nelle città dove aveva esercitato le funzioni prefettizie. Le ipotesi di reato si riferiscono a fatti avvenuti fra il 2009 e il 2011, quando Blasco era prefetto di Avellino. Blasco, attualmente prefetto di Benevento, è stato prefetto di Avellino dal 2008 al 2012. In precedenza era stato viceprefetto a Napoli e poi prefetto a Isernia.


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