Mafia capitale, Alemanno alla commissione Antimafia: mai conosciuto Carminati

Gianni Alemanno
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Mercoledì 15 Aprile 2015, 15:12 - Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 12:08
«Non ho mai conosciuto personalmente Massimo Carminati». Lo ha detto l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, in audizione in Commissione Antimafia. L'ex sindaco di Roma ha ribadito la sua «completa estraneità rispetto ad ogni ipotesi di reato e alle connivenze che mi vengono attribuite nell'indagine mafia capitale».



«Non c'era nessuna idea, neanche lontana - ha spiegato - di un simile rischio all'interno del Campidoglio. Non solo la politica e la burocrazia apparivano ignari di questo pericolo,ma nessun segnale è arrivato dalle altre istituzioni statali e territoriali, dalle forze politiche, da rilevazioni giornalistiche o dal dibattito culturale».



Alemanno ha aggiunto di aver chiesto - dopo un articolo dell'Espresso del 2012 - ai suoi collaboratori provenienti da una militanza di destra se avessero avuto rapporti di qualche genere con Carminati e di aver ricevuto risposte «nettamente negative, con l'ammissione da parte di qualcuno solo di un'antica conoscenza priva di ogni valenza politica, sociale o economica».




«Del resto - ha proseguito Alemanno - basta leggere le intercettazioni di Massimo Carminati per constatare non solo l'assoluta assenza di un contatto diretto con il sottoscritto, ma il tono di massimo disprezzo con cui parlava di me con altri interlocutori, la stessa lontananza e ostilità che contrapponeva i politicanti che avevano fatto un percorso istituzionale dagli estremisti che avevano compiuto scelte profondamente diverse».



L'ex primo cittadino ha aggiunto che è «falsa l'immagine secondo cui io mi sia circondato nella mia azione istituzionale solo di persone provenienti dalla militanza di destra. In realtà tra i miei collaboratori era presenti persone di ogni provenienza: da Franco Panzironi, approdato in An venendo da una lunga militanza democristiana a Liborio Iudicello da me nominato segretario comunale e direttore generale pur essendo cresciuto in esperienze amministrative guidate da uomini di sinistra, ai vari capi di gabinetto tutti magistrati di ogni connotazione politica, fino a numerosi manager».




«L'unico personaggio, in realtà, con cui tutte le parti politiche e la struttura amministrativa del Campidoglio avevano rapporti era Salvatore Buzzi», ha detto Alemanno che ha evidenziato che «in tutte le 1.123 pagine dell'ordinanza del Gip non esiste nessun riscontro di un mio accordo con Buzzi che metta in relazione» i finanziamenti ottenuti per la fondazione Nuova Italia e per le campagne elettorali «con atti amministrativi di mia pertinenza».



«Gli amici del sud? Io non sono abituato a pensare che tutti i calabresi siano mafiosi, non potevo immaginare». Lo ha detto l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, rispondendo ad una domanda in commissione Antimafia. «Nello slang calabrese - ha continuato - possono essere anche ex detenuti».



«Il pool inquirenti ha ritenuto che non fosse ancora il tempo del confronto, noi ci siamo offerti e loro hanno detto 'a meno che non si venga ad autodenunciare non c'è motivò».
Lo ha detto l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, intervenendo in commissione Antimafia.




«Panzironi - ha spiegato Alemanno - non ha mai avuto rapporti con Carminati, ma con Buzzi. Almeno per quello che risulta a me. Il fatto che lui parlasse con Buzzi non significava che qualcuno sapesse che parlava con Carminati». Relativamente alla posizione di Lucarelli «c'è una solo una traccia - ha detto - di una telefonata che non è intercettata ma è raccontata da Buzzi alla moglie».



«Su Giovanni Fiscon chiunque a Roma sa che è la quintessenza dell'Ama, di cui è stato anche direttore operativo. Quindi la nomina a direttore generale è stata quasi automatica». Lo ha detto l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno in commissione Antimafia, un'affermazione che ha suscitato la replica della presidente della Commissione, Rosy Bindi: «Questa risposta - ha detto - non l'avrei data perché lei dalle indagini risultava molto resistente a quella scelta».




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