La vicenda era gi parecchio drammatica, i morti, gli orfani, i sopravvissuti che convivono un trauma senza paragoni. Adesso arriva un particolare che, se possibile, peggiora lo scenario di questi viaggi: «Tutte le donne sono state stuprate». Lo ha detto il capo capo della Squadra mobile di Agrigento Corrado Empoli, che ha individuato anche gli autori degli orrori: i membri dell'organizzazione criminale che gestiva la tratta dei migranti. In particolare venti extracomunitarie sarebbero state stuprate sia dal cittadino somalo fermato sia da alcuni miliziani libici nel periodo in cui i migranti erano tenuti prigionieri in un centro di raccolta a Sheba, in Libia. Le donne sarebbero state offerte ai miliziani libici dai trafficanti. Nel racconto dei migranti ci sono tutte le bestialità possibili, comprese le botte e le torture con le scosse elettriche.
La buona notizia, se così si può dire, è che uno di questi personaggi è stato arrestato. Sono stati gli stessi migranti a riconoscerlo nel centro di detenzioni, si chiama Mouhamud Elmi Muhidin, è somalo, ha 34 anni e solo l'intervento delle forze dell'ordine ha impedito che fosse linciato dalle sue vittime. Il somalo
arrestato dalla polizia per sequestro di persona, tratta di esseri umani, associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e violenza sessuale. Nell'inchiesta è stato fermato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina il palestinese Attour Abdalmenem, 47 anni.
L'arresto di Muhdin è importante anche perché .è una delle prime volte in cui gli investigatori sono riusciti a risalire alla identità di uno dei capi dell'organizzazione criminale transnazionale che gestisce, tra il corno d'Africa, il Sahara e la Libia, gli imponenti flussi migratori illegali dal nord-Africa verso la Sicilia occidentale.