Lampedusa, orrore razzista su Facebook: «130 bocche negre in meno...». Rimossa la pagina

Lampedusa, orrore razzista su Facebook: «130 bocche negre in meno...». Rimossa la pagina
di Nicole Di Teodoro
2 Minuti di Lettura
Lunedì 7 Ottobre 2013, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 12:14
La strage di Lampedusa: 130 bocche negre in meno.... Questo il titolo del gruppo nato su Facebook in cui si inneggia all'ecatombe che si consumata gioved scorso a largo dell'isola dei Conigli con oltre 100 vittime e più di 200 dispersi, fra cui molte donne e bambini.



Sulla rete dopo la tragedia si sono moltiplicati gruppi e commenti a sfondo razzista. A poche ore ore dal lutto nazionale è stata creata una nuova pagina Facebook dove poter postare commenti di odio nei confronti dei migranti, morti nel tentativo di sbarcare sulle coste italiane. Fra i post anche una foto con un cadavere che galleggia in mare aperto e sopra una scritta lapidaria «chi pulisce?». Il social network, in seguito alle numerose segnalazioni da parte degli utenti, ha rimosso la pagina, ma sul web non mancano siti e gruppi che si ispirano all'intolleranza razziale.



Il social anti migranti. Su Facebook è ancora attiva e ben visibile la pagina «Fuori tutti gli immigrati dall'Italia” che conta 4.712 fan. La sua missione è quella di «lottare contro l'oppressione multietnica». Nessuna censura all'interno del gruppo e commenti durissimi nei confronti del lutto nazionale deciso dal Consiglio dei ministri per venerdì scorso. «Altro che lutto nazionale, io farò festa in piazza! Champagne e caviale altro che lutto...», si legge in un post.



Continuando nella ricerca su Facebook, per esempio, può capitare d'imbattersi nella pagina del gruppo «No a nuovi immigrati in Italia», che conta 1.011 membri e nella quale s'invita il ministro dell'Integrazione, Cécile Kyenge, a ospitare «tutti gli immigrati a casa sua». Sulla stessa pagina un utente ha pubblicato una foto dove chiede che le «salme dei migranti vengano restituite al continente d'origine tramite la Lega Araba».



Anche il sito Identità.com ha voluto dire la sua sulla vicenda e ha pubblicato un articolo in cui si critica la scelta del lutto nazionale: «Questa è gente che nel 99 per cento dei casi non viene qui per fuggire da guerre, ma per migliorare la propria posizione; legittimo per loro, dannoso per noi che dobbiamo mantenerli e subirne l’esportazione di crimini e degrado; nonché l’effetto calmiere in un mercato del lavoro che certo, non ne ha bisogno».



Eccezioni da social network. A fronte delle decine di pagine internet che inneggiano all'odio razzista ci sono anche delle eccezioni. E' il caso del gruppo Facebook «Segnaliamo il razzismo», che, nato nel 2009, conta al momento 32.438 «mi piace» e si propone di dire no alla violenza, segnalando ogni pagina che si ispiri a intolleranza, razzismo o istigazione all'odio.