Altra tragedia a largo di Lampedusa, affonda
un barcone: 50 morti, anche bambini: 200 in salvo

Altra tragedia a largo di Lampedusa, affonda un barcone: 50 morti, anche bambini: 200 in salvo
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Venerdì 11 Ottobre 2013, 18:37 - Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 08:36

Una settimana dopo la strage di Lampedusa (339 morti secondo il conto aggiornato ad oggi), ancora un tragico naufragio nel Canale di Sicilia che continua ad essere un'immensa tomba per le masse di disperati in fuga dall'Africa: il primo bilancio è di circa 50 morti, tra i quali una decina di bambini. In serata erano 33 i cadaveri recuperati. In particolare 5 si trovano a bordo di nave Espero della Marina militare, 2 su una motovedetta della Guardia costiera, 4 su una nave maltese e 22 su motovedette della Guardia di finanza.

Il fatto è avvenuto nel pomeriggio a circa 60 miglia a sud di Lampedusa, ai confini con le acque libiche. È la nuova drammatica conferma della situazione di emergenza, ha commentato il premier Enrico Letta, che resta determinato a porre con forza il tema dell'immigrazione sul tavolo del prossimo vertice Ue in programma a fine mese.

Il barcone in serie difficoltà con circa 250 passeggeri a bordo è stato avvistato inizialmente da un aereo militare maltese in ricognizione nel Canale di Sicilia.

I migranti - secondo la ricostruzione di Malta - hanno cominciato ad agitarsi per farsi notare. La ressa avrebbe provocato il capovolgimento dell'imbarcazione. Una nave militare maltese è arrivata per prima nell'area, alle 17.51 e ha iniziato le operazioni di soccorso. Poco dopo è stata raggiunta dalle navi Libra ed Espero della Marina militare italiana. Gli elicotteri di bordo delle due Unità, hanno lanciato dei salvagente e zattere autogonfiabili. Sono proseguite per alcune ore le operazioni di recupero dei naufraghi. Da Lampedusa sono state inviate in concorso alle operazioni di recupero, due motovedette della Capitaneria di Porto e due motovedette della Guardia di Finanza.

Sono 56 i superstiti - tra cui nove bambini e otto donne - che si trovano a bordo della Libra. Altri 150 sono stati tratti in salvo dalla nave maltese, 15 superstiti sono a bordo di un peschereccio. La zona del naufragio è al centro di un triangolo tra Malta, la Libia e Lampedusa, in una zona di competenza maltese per quanto riguarda le operazioni di ricerca e soccorso (Sar). Le autorità de La Valletta hanno diffuso una mappa con le coordinate del disastro: a circa 80 miglia a Sud Ovest di Malta e a 60 miglia Sud Est di Lampedusa.

Le reazioni politiche. «Le nostre coscienze non possono permettere ancora nuove stragi: istituire corridoi umanitari. Subito», chiede il leader di Sel, Nichi Vendola. Per Khalid Chaouki (Pd) «non possiamo continuare ad assistere a un simile, terribile stillicidio senza intervenire. È indispensabile organizzare al più presto un presidio europeo sulle coste libiche per prevenire nuovi naufragi». Maurizio Gasparri (Pdl) ne approfitta per sottolineare che «non è la legge Bossi-Fini che causa le morti. Sono anche frutto della demagogia di chi fa facili annunci, frutto delle guerre sbagliate in Libia, di chi vuole smantellare norme per favorire i mercanti di morte. Giù le mani dal reato di clandestinità». E l'europarlamentare leghista Mario Borghezio si chiede se «di fronte a questo ultimo gravissimo evento, i soliti noti avranno ancora la faccia di bronzo di presentarsi a Lampedusa a ripetere i loro inutili bla bla».

La Ue. La nuova tragedia avvenuta nel Mediterraneo dimostra come sia sempre più «urgente lanciare una grande operazione Frontex per la sicurezza», sottolinea in una nota il commissario Ue per gli Affari interni Cecilia Malmstrom. «Senza azioni concrete le espressioni di solidarietà restano parole vuote», ha aggiunto Malmstrom.

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