I destinatari dei provvedimenti sono sindacalisti, consulenti del lavoro, responsabili di enti di formazione professionale e imprenditori campani che, organizzandosi tra loro e presentando falsa documentazione, secondo l'accusa, erano riusciti ad ottenere, in più occasioni, i contributi statali previsti per la cassa integrazione in deroga.
Al centro dell'indagine, avviata nel 2011, truffe, di vaste proporzioni, ai danni degli enti pubblici, e falsa documentazione per avere accesso alla cassa integrazione, pur continuando gli imprenditori ad impiegare regolarmente i dipendenti, ma riscuotendo illecitamente le erogazioni dell'Inps ed assicurandosi anche la regolarizzazione dei contributi previdenziali non versati allo stesso ente, proprio in ragione dello stato di cassa integrazione dei lavoratori.
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