Ufficiali della Finanza sotto inchiesta, il pm indaga sull'esistenza di un "sistema di corruzione"

Ufficiali della Finanza sotto inchiesta, il pm indaga sull'esistenza di un "sistema di corruzione"
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Giovedì 12 Giugno 2014, 14:03 - Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 13:42
Le indagini della Procura di Napoli che hanno portato ieri all'arresto del comandante provinciale della Guardia di Finanza di Livorno, Fabio Massimo Mendella, e alla perquisizione degli uffici del vicecomandante

generale Vito Bardi, puntano a verificare l'eventuale esistenza di un sistema più ampio di corruzione. Lo si apprende in ambienti giudiziari a Napoli.



Nel decreto di perquisizione firmato nei confronti di Bardi dai pM Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli non si farebbe riferimento a episodi specifici di corruzione; al momento sarebbero stati accertati gli stretti legami tra Bardi e Mendella, entrambi componenti del Cocer della Guardia di Finanza e legati da rapporti di frequentazione.



Il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri. «Non conosco i dettagli ma se fossero notizie vere e confermate, queste preoccupano non poco. L'Expo, il Mose e ora la Guardia di finanza sono messaggi di sfiducia nei confronti dei cittadini che chiedono invece che si affermi la legalità e che non ci sia la corruzione. Le istituzioni devono dare l'esempio. Episodi del genere non possiamo permetterceli e vanno puniti». Lo ha detto il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano un commento in merito all'inchiesta, con arresti e indagati, che ha coinvolto la Guardia di finanza. Ferri è intervenuto oggi a margine di un workshop a Firenze sul tema del braccialetto elettronico. «Dobbiamo lasciar lavorare la magistratura con tranquillità - ha aggiunto - e consentire anche a chi è indagato di difendersi. Non sta a me dare giudizi sommari. Queste notizie proiettano l'idea di un quadro non bello per il nostro paese». Secondo Ferri, «il governo è molto attento su questo tema e presto uscirà un provvedimento anche se le leggi ci sono già. Dobbiamo cambiare la mentalità ma nemmeno generalizzare perchè le responsabilità dei singoli non possono essere estese a tutto un corpo». «L'Italia del domani - ha concluso - dovrà essere un'Italia diversa che punti sulla legalità, la trasparenza e il rispetto della concorrenza. Queste sono le linee che devono ispirare tutti i settori e su cui la politica deve scommettere e credere».
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