Grosseto, carabinieri presi a bastonate
a posto di blocco: appuntato gravissimo

Grosseto, carabinieri presi a bastonate a posto di blocco: appuntato gravissimo
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Lunedì 25 Aprile 2011, 15:08 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 00:16
GROSSETO - Una pattuglia radiomobile della compagnia carabinieri di Pitigliano (Grosseto) stata aggredita questa mattina nelle vicinanze di Sorano, lungo la provinciale 22, dopo aver intimato l'alt ad una vettura con quattro giovani a bordo. Un appuntato scelto di 43 anni e un carabiniere di 32 sono stati aggrediti con calci e pugni dagli occupanti della vettura, che poi hanno usato per colpire i militari anche un paletto usato per le recinzioni. A scatenare la furia dei giovani l'esito positivo dell'alcoltest al quale era stato sottoposto il conducente. Una pattuglia della stazione di Saturnia (Grosseto), che sopraggiungeva, ha notato una vettura che si allontanava a forte velocità, l'ha inseguita e bloccata.



I carabinieri hanno potuto fermare l'auto solo sparando alle gomme. La pattuglia ha visto a terra i due colleghi feriti e, a breve distanza, una Renault Clio che si allontanava. È scattato l'inseguimento ma la Clio non si fermava. I carabinieri hanno sparato allora quattro colpi di pistola in aria poi, vedendo l'auto proseguire, hanno sparato colpendo la ruota posteriore sinistra. La vettura ha però continuato la marcia. Dall'autopattuglia sono partiti quindi altri spari, che hanno raggiunto la ruota anteriore sinistra. A questo punto l'auto, con due gomme a terra, era inservibile e si è fermata in mezzo alla strada: solo così i quattro sono stati finalmente fermati.



Prima di fuggire in auto i quattro giovani hanno portato via dall'auto dei militari aggrediti una cartellina e il blocco dei verbali su cui i carabinieri stavano annotando le loro generalità. Durante la fuga vedendo la seconda auto dei carabinieri che stava sopraggiungendo avrebbero cercato di speronarla. «Pensavano di farla franca», spiegano i carabinieri, sollevando dubbi sulla spiegazione data dai quattro giovani. Secondo i carabinieri i minorenni starebbero facendo uno «scaricabarile» per addossare la colpa sull'unico maggiorenne.



I giovani a bordo della macchina, tre minorenni e un maggiorenne della provincia di Firenze, sono stati arrestati con l'accusa di duplice tentato omicidio. Il guidatore, Matteo Gorelli, uno studente 19enne di Cerreto Guidi. è risultato positivo all'alcoltest. I quattro sono stati interrogati dai carabinieri nella caserma della compagnia di Pitigliano. In una zona di campagna a circa 5 chilometri dal luogo dell'aggressione era in corso un rave party e non è escluso che i quattro fossero diretti lì. I militari sono stati trasportati in elicottero all'ospedale di Siena ed uno dei due componenti della pattuglia, l'appuntato, è stato sottoposto ad operazione chirurgica.



L'appuntato è in condizioni disperate. L'altro militare rischia invece di perdere un occhio.



È stato l'esito positivo delle due prove con l'alcoltest fatto al conducente a scatenare l'ira dei quattro giovani, racconta il vigile urbano di Sorano, Emidio Gubernari, tra i primi ad accorrere sul luogo dell'aggressione. «I carabinieri - racconta - gli hanno comunicato che stavano per revocargli la patente e mentre prendevano i dati del conducente, è scattata l'aggressione furiosa. Stamani ero in servizio per controllare la viabilità nei pressi di un campo vicino al fiume Fiora, sotto la frazione di Sovana, dove si sta tenendo da sabato scorso il rave party. Appena sono arrivato mi sono insospettito. Stranamente non c'erano i carabinieri, eppure davanti al terreno era stata allestita una pattuglia fissa da tre giorni. Allora ho chiamato il comandante della stazione che mi ha detto dell'agguato. A questo punto ho proseguito sulla provinciale per vedere di dare una mano e dopo tre chilometri su uno slargo c'era l'auto della pattuglia. In terra, distesi, ho notato i due carabinieri. È stata la scena più violenta della mia vita vista dal vivo. L'appuntato non era cosciente, aveva la testa, tra collo e nuca, aperta da una ferita, quasi sicuramente fatta con una bastonata. I sanitari del 118 provavano a far parlare l'altro carabiniere, ma era stordito e aveva il volto totalmente tumefatto, non ci riusciva».



«Poi mi sono spostato un chilometro e mezzo più avanti, poco prima di San Martino sul Fiora, dove altri carabinieri hanno arrestato i quattro. Erano ancora lì e li ho potuti vedere bene prima di andare tutti in colonna alla compagnia di Pitigliano». Gubernari conferma che gli aggressori «hanno usato per colpire un paletto di una recinzione». La zona dell'agguato è relativamente isolata. Si è in aperta campagna, in Maremma, non distanti da Saturnia, nel comune di Manciano.



«Impassibili, non hanno detto una parola. Solo la ragazza di 16 anni piangeva e diceva che lei non c'entrava niente. Ma i tre ragazzi sembravano indifferenti. Zitti, muti, sul momento non hanno dato nessuna giustificazione, eppure hanno massacrato due carabinieri e erano con le manette ai polsi - continua Gubernari - Li ho potuti osservare per almeno venti minuti mentre davo supporto ai colleghi dell'Arma e mi hanno fatto impressione per la freddezza. Sembravano normali, e nemmeno mezz'ora prima hanno fatto un massacro».



È stata una turista in vacanza a soccorrere per prima i due carabinieri. La donna, un'italiana quarantenne, stava transitando in auto verso San Martino sul Fiora quando ha visto i due militari a terra. La turista ha chiesto immediatamente soccorso permettendo di far intervenire prima possibile il 118. Da chiarire quanto tempo sia trascorso dall'aggressione al ritrovamento dei due feriti.
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