Arrestato a Bruxelles il presidente di Federacciai Gozzi: «Ha corrotto funzionari in Congo per ottenere appalti»

Arrestato a Bruxelles il presidente di Federacciai Gozzi: «Ha corrotto funzionari in Congo per ottenere appalti»
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Martedì 17 Marzo 2015, 10:33 - Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 14:22

Il presidente di Duferco e di Federacciai, Antonio Gozzi, è stato arrestato a Bruxelles dalle autorità belghe in una indagine per corruzione.

Secondo l'accusa avrebbe corrotto degli ufficiali nella Repubblica democratica del Congo per ottenere appalti. Lo rende noto TicinoNews con una nota di Duferco, che ha sede a Lugano.

Oltre a Gozzi è stato arrestato anche il dirigente del gruppo Duferco Massimo Croci.

La notizia è stata diffusa dall'azienda e confermata dalla procura federale. L'arresto è stato disposto dal giudice istruttore Michel Claise di Bruxelles per presunti episodi di corruzione nella Repubblica democratica del Congo.

Antonio Gozzi e il dirigente Massimo Croci dichiarano la loro «totale estraneità ai fatti» contestati dai magistrati. «Non sono mai stati in vita loro in Congo, nè hanno mai conosciuto politici o funzionari pubblici congolesi o altre persone di quel Paese capaci di aver peso o influenza nell'emanazione di atti amministrativi».

L'avvocato del presidente di Federacciai. «Gli hanno messo le manette dietro la schiena. Gli hanno tolto gli occhiali e lo hanno trattato come se fosse il peggiore dei delinquenti», così Michele Hirsch, l'avvocato di Antonio Gozzi, racconta all'ANSA l'arresto del suo assistito. Sono «molto scioccata» spiega la legale. Gozzi era venuto a parlare «spontaneamente, su mio consiglio. »Ha risposto a tutte le domande della polizia giudiziaria e del giudice istruttore - afferma -. Ha detto con forza e dignità che non ha corrotto nessuno«. «Non capisco questo arresto. Lo trovo scioccante. Gozzi è venuto dall'Italia in Belgio per rispondere spontaneamente. Non era stato convocato. Ero stata io a proporgli di farlo ed è attraverso di me che il giudice istruttore gli ha fatto avere l'invito», spiega Hirsch. Gozzi è arrivato ieri mattina alle 10 assieme a Massimo Croci. «Ha risposto a tutte le domande. A tutte. - sottolinea l'avvocato -. Ha detto con forza e dignità di non aver corrotto nessuno». Dopo l'uscita del giudice istruttore, intorno alle 21, è stato annunciato l'arresto, con la motivazione del rischio di inquinamento di prove. «Ma ritengo che questa motivazione sia un pretesto. Credo che il giudice abbia deciso di arrestarlo perchè non ha ottenuto da lui quello che si aspettava. Ciò che voleva sentirsi dire».