Gino Flaim, prete di Trento: capisco pedofilia, spesso bimbi cercano affetto

Don Gino Flaim
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Martedì 6 Ottobre 2015, 18:32 - Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 16:06

​«Io la pedofilia posso capirla, l'omosessualità non lo so». A dichiararlo è don Gino Flaim, collaboratore pastorale della chiesa di San Pio X a Trento, in un'intervista a La7 nella trasmissione L'aria che tira, nel pomeriggio. Immediata la reazione dell'arcidiocesi di Trento che ha comunicato di aver revocato gli incarichi al prelato.


Alla richiesta di spiegazioni della sua affermazione aggiunge: «Perché io sono stato tanto a scuola e i bambini li conosco.

Purtroppo ci sono bambini che cercano affetto, perché non ce l'hanno in casa. E magari se trovano qualche prete, può anche cedere insomma. E lo capisco questo». E quando gli viene chiesto se praticamente sono un po' i bambini la causa, dice: «Buona parte sì».

Alla domanda poi se le accuse verso la pedofilia siano ingiustificate, il sacerdote risponde così: «Accusa è un peccato e come tutti i peccati vanno accettati anche». E per quanto riguarda l'omosessualità invece? «Non ho conoscenze dirette - afferma - non saprei dire. Che ci sia non mi faccio meraviglia, perchè la chiesa è una comunità di peccatori. Non per niente Gesù Cristo è morto per i peccati. Anche qui non so perchè. Perchè le malattie vengono».

L'omosessualità è una malattia? È la domanda successiva. E Flaim ribatte: «Credo proprio, penso di sì», poi prosegue: «Chi vive in questa situazione di pedofilia o di omosessualità, penso che dentro provi una certa sofferenza, perchè si vede un pò diverso dagli altri e che cerchi di venirne fuori, perché è umano questo».

«Revocati l'incarico di collaboratore pastorale e la facoltà di predicazione» al sacerdote don Gino Flaim, «finora collaboratore pastorale della parrocchia di San Giuseppe a Trento», ha comunicato l'arcidiocesi di Trento in seguito alle dichiarazioni rilasciate a La7.

«Mi hanno cacciato», sono le uniche parole di don Gino Flaim dopo la sua sospensione. Il sacerdote l'ha detto ai parrocchiani, quasi tutte donne, che erano in chiesa per la messa. Ad avvertirlo della sospensione delle sue funzioni nella chiesa di San Pio X, quindi anche dal celebrare la messa imminente, è stato il viceparroco e don Flaim si è arrabbiato, poi se n'è andato con la sua bicicletta, mentre il viceparroco ripeteva ai cronisti che non avrebbero rilasciato dichiarazioni. Stupite e incredule le parrocchiane, che ripetono di non capire e che «è una brava persona, tranquillo», compreso chi lo ricorda invece come insegnante di educazione tecnica, alle scuole medie.

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