Gheddafi, il Quirinale non sapeva
Frattini si scusa: «E' stato un disguido»

Gheddafi e Frattini
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Mercoledì 1 Settembre 2010, 22:14 - Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 23:36
ROMA (1 settembre) - Gheddafi tornato a casa, ma sempre presente in Italia. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha fatto sapere di essersi scusato col Quirinale che non era stato informato della visita del leader libico nella Capitale. L'Idv attacca definendo Frattini «inadeguato», quanto ai 5 miliardi chiesti dal leader libico per garantire il controllo dell'immigrazione, l'Unione Europea risponde di abbassare il prezzo.



Le scuse di Frattini. Ai microfoni del Tg1, a chi gli chiedeva delle mancate informazioni da parte del governo alla Presidenza della Republica sulla visita di Gheddafi, Frattini ha risposto: «Ho ritenuto di scusarmi personalmente con il capo dello Stato per questo disguido amministrativo».



Idv: Frattini si scusi con l'Italia. Immediata è partita la bordata dell'Italia dei Valori per bocca del portavoce Leoluca Orlando: «Il ministro Franco Frattini era talmente impegnato a fare il cavalier servente di Gheddafi e a baciare le sue mani, che neanche si è preoccupato di avvertire il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, della visita del dittatore libico. Tutto ciò è una grave gaffe». Un episodio che, secondo l'Idv, «dimostra nuovamente la scarsa sensibilità istituzionale del ministro ed è l'ennesima prova che il titolare della Farnesina è inadatto e incompatibile a ricoprire il suo ruolo». Nella nota, infine, si evidenzia che «il solito Minzolini ha prontamente messo a disposizione le telecamere del Tg1 per una scenetta quanto mai grottesca in cui Frattini chiede scusa a Napolitano» quando «dovrebbe chiedere scusa agli italiani per le figure che sta facendo fare al nostro Paese all'estero», conclude l'Idv.



Ue: 5 miliardi esagerazione. Capitolo 5 miliardi. La Commissione europea è decisa ad aumentare il dialogo e la cooperazione con la Libia, ma invita Tripoli ad abbassare il prezzo. «Per sviluppare la cooperazione con la Libia su tutte le questioni relative all'immigrazione molto può essere fatto con somme nettamente inferiori» ai 5 miliardi di euro l'anno chiesti lunedì scorso a Roma dal colonnello Muammar Gheddafi, ha indicato oggi Matthew Newmann, portavoce della commissaria Ue alla giustizia e libertà, Viviane Reding. La Commissione Ue prende atto della richiesta della Libia di un aiuto di almeno 5 miliardi di euro all'anno per lottare contro l'immigrazione clandestina ed evitare «l'Europa nera», ma ritiene questa cifra «sovrastimata», considerando che, per gestire un accordo con Tripoli sui flussi migratori dall'Africa all'Europa, siano sufficienti somme «di gran lunga inferiori di quelle evocate a Roma». Bruxelles preferisce però insistere sulla necessità di rafforzare il dialogo con le autorità libiche ed assicura che intende continuare a lavorare per «migliorare la cooperazione» tra l'Ue e la Libia, riconoscendo che c'è una «grande opportunità» per fare passi in avanti.



Frattini però preme e sostiene che la Libia non può essere, da sola, «il gendarme» dell'Europa. Il ministro degli Esteri, a Tripoli per una riunione informale del foro dei Paesi del Mediteranno che fanno parte del Dialogo 5+5, torna a sollecitare Bruxelles a cooperare con la Libia nella lotta all'immigrazione clandestina. E a considerare, quindi, la richiesta di 5 miliardi di euro all'anno avanzata da Muammar Gheddafi. Del resto, ha ricordato il ministro, una bozza di accordo preparata da Bruxelles per una cooperazione Ue-Libia già esiste, e questa «sarà la base di lavoro» da cui partire, «senza precondizioni da imporre alla Libia». Finora, ha precisato Frattini, «l'Italia si è già impegnata insieme all'Europa con 50 milioni di euro, che non sono i 5 miliardi».
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