Il generale Danilo Errico, nuovo capo di Stato Maggiore dell’Esercito

Il generale Danilo Errico, nuovo capo di Stato Maggiore dell’Esercito
di Elena Panarella
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Giovedì 26 Febbraio 2015, 19:53 - Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 17:08
Cambio della Guardia ai vertici delle Forze Armate, il Generale Claudio Graziano, in procinto di assumere il comando dello Stato Maggiore della Difesa, ha ceduto la guida dell’Esercito al Generale di Corpo d’armata Danilo Errico. La Cerimonia a cui ha partecipato anche il ministro della Difesa Roberta Pinotti si è svolta a Roma, presso l’Ippodromo Militare di Tor di Quinto, sede della Caserma dei Lancieri di Montebello. L’avvicendamento è stato sancito ufficialmente dal passaggio della Bandiera di Guerra dell’Esercito, presenti i sottosegretari di Stato alla Difesa, Gioacchino Alfano e Domenico Rossi, e il Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli e numerose autorità civili, religiose e militari.



Dopo aver ringraziato le numerose autorità intervenute, il generale Graziano ha rivolto il proprio pensiero «a tutto il personale coinvolto in attività di approntamento e addestramento cruciali e rischiose, che sono svolte in silenzio ma che comportano sacrifici personali e professionali importanti». «Il personale - ha aggiunto il generale Graziano - è il vero centro di gravità della Forza Armata, cui bisogna continuare a dedicare le migliori risorse per incrementare la sicurezza in operazione all'estero come in Patria». Durante il suo intervento il Ministro Pinotti ha affermato che «l’Esercito Italiano si è sempre dimostrato una risorsa fondamentale, sulla quale poter contare nel quadro delle risposte globali, presenti e future, ad ogni minaccia portata contro la loro libertà e la loro prosperità».



Il generale Errico, dopo aver ricevuto la Bandiera dell’Esercito, rivolgendosi ai militari impegnati in operazioni in Italia e all’estero ha dichiarato «Voi siete il nostro orgoglio e l’orgoglio dell’Italia intera». Ed ha esortato le donne e gli uomini dell’Esercito a continuare a servire con orgoglio e fierezza «il nostro Paese».







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