Schettino torna sulla Concordia ed è rissa con isolani e giornalisti

Schettino torna sulla Concordia ed è rissa con isolani e giornalisti
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Giovedì 27 Febbraio 2014, 09:04 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 17:58

Al Giglio il giorno di Schettino. Tensione molto forte al porto per il ritorno del comandante della Costa Concordia. Gli isolani gli hanno riservato più che altro indifferenza, tranne un abitante che gli ha urlato: «Affogati!».

Schettino è apparso molto nervoso davanti ai giornalisti: «Mi avete aggredito», dichiara urlando, tra le proteste degli abitanti del Giglio e le domande dei cronisti, molto spesso rimaste senza risposta. «Rifarebbe l'inchino?», chiede una giornalista, «lei non sa quello dice», ribatte il comandante indagato.

Risposte nervose «C'è - ha aggiunto - la telecamera nel processo che trasmette 24 ore al giorno, ascoltate quello che si dice nel processo? Sapete fare un distinguo tra un inchino e un passaggio ravvicinato?». E a una domanda sull'abbandono della nave ha replicato stizzito: «Se parla ancora di abbandono della nave non ha capito un ca...».

Ma cosa è andato a fare sul relitto il comandante? Lui risponde così: «Sono andato a dare il mio contributo tecnico ai miei consulenti. Ho dato precise indicazioni che serviranno per l'esito finale delle perizie, che determineranno le varie responsabilità».

Il processo «C'è chi ha patteggiato ammettendo colpe, io invece ci ho messo la faccia e sto facendo un processo. Prima di dire Schettino è il colpevole o il responsabile, aspettiamo. Gli altri hanno già ammesso le loro colpe». Lo ha detto Francesco Schettino al porto del Giglio rispondendo ai giornalisti dopo il sopralluogo sulla Costa Concordia.

«Le sensazioni personali non credo possano essere oggetto di investigazione giornalistica. O si fa gossip, o Novella 2000, oppure vi interessa avere dei riscontri tecnici».

La giornata Il comandante della Costa Concordia stamattina aveva lasciato la casa presa in affitto sull'isola per raggiungere il porto insieme al suo avvocato Domenico Pepe per le operazioni preliminari al sopralluogo a bordo del relitto.

Il sopralluogo. Schettino è poi arrivato all'albergo dove verrà istruito sulle modalità di accesso alla nave. L'auto sui cui viaggiava è stata circondata da una barriera di operatori tv e fotografi che ne hanno quasi bloccato la marcia. Scendendo dall'auto, Schettino è stato circondato dai microfoni ma non ha risposto ad alcuna domanda né ha detto qualcosa, dirigendosi direttamente verso l'ingresso della hall dell'albergo.

L'assalto dei giornalisti. «Fermateli, dovete fermarli, non riesco a passare». Così Francesco Schettino, uscendo dall'albergo del Giglio per recarsi all'imbarco diretto alla Costa Concordia, ha chiesto aiuto a carabinieri e vigili urbani perchè gli liberassero il passo dalla folla di decine e decine di giornalisti, fotografi e operatori tv che lo hanno immediatamente attorniato mentre si accingeva ad imboccare a piedi la stradina lungo il porto.

Ci sono stati spintoni, urla, ad un certo punto Schettino si è rifugiato nella veranda di un ristorante chiedendo ancora alle forze dell'ordine aiuto per poter camminare verso l'approdo. Dopo una breve sosta, il comandante ha ripreso a camminare, a passo svelto, inseguito e marcato stretto da un gran numero di telecamere e microfoni, quindi ha raggiunto il box dove, anche a lui, vengono consegnati casco anti infortunistico e giubbotto salvagente, mentre già indossava scarpe antiscivolo. Anche prima, arrivando all'albergo, Schettino ha avuto reazioni al pressing dei media: ha tirato un forte colpo sul cofano della macchina con cui era arrivato e qualche fotografo ha udito parole di stizza nei confronti degli operatori dell'informazione.

Gli abitanti del Giglio. Alcuni abitanti del Giglio hanno lasciato le proprie occupazioni per aspettare il comandante Francesco Schettino sulle stradine del porto mentre si accingeva ad imbarcarsi per raggiungere la Costa Concordia e partecipare al sopralluogo del tribunale. «Lo vogliamo vedere, siamo qui apposta», hanno brevemente detto alcuni residenti impugnando anche telefonini per girare immagini e scattare foto.

I pm sull'isola. Anche i pm di Grosseto Alessandro Leopizzi e Stefano Pizza sono arrivati all'Isola del Giglio e si stanno preparando ad effettuare il secondo sopralluogo per esaminare il generatore di emergenza che non funzionò la sera del naufragio. Non parteciperà alle operazioni il procuratore capo Francesco Verusio, che comunque è stato presente nella precedente ispezione del 23 gennaio scorso. Anche i pm attendono il momento di salire a bordo presso lo stesso hotel dove è in attesa Francesco Schettino.

Il sindaco. «Più che i due giorni di Schettino al Giglio, sono importanti i due anni dalla tragedia della Concordia. Questa giornata è importante non perché si accendono i riflettori sull'Isola ma perchè si accende di nuovo il dolore per quanto accaduto. È una giornata importante per fare chiarezza sulla vicenda, come auspicano i gigliesi e tutti quelli colpiti da questa vicenda», ha detto il sindaco dell'Isola del Giglio, Sergio Ortelli, parlando con i giornalisti sul lungomare del porto a pochi momenti dal sopralluogo del tribunale sulla Costa Concordia. Sul ritorno di Schettino al Giglio, il sindaco ha sottolineato «l'indifferenza» dei gigliesi. «Semmai - ha aggiunto - gli atti più eclatanti li ha fatti Schettino sbarcando dal traghetto».

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