Francescani choc, rischiano la bancarotta: operazioni dubbie dei frati che gestivano il patrimonio

Francescani choc, rischiano la bancarotta: operazioni dubbie dei frati che gestivano il patrimonio
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Giovedì 18 Dicembre 2014, 12:22 - Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 17:49
«La Curia generale si trova in una situazione di grave, sottolineo grave, difficoltà finanziaria, con un cospicuo ammontare di debiti». È quanto scrive in una lettera-shock pubblicata sul sito ufficiale dei Frati minori, il loro ministro generale, padre Michael Perry, portando alla luce quanto emerso da un'indagine interna avviata nello scorso mese di settembre, sulle attività finanziarie operate dall'ufficio dell'economato degli stessi francescani.



Dall'indagine, spiega Perry, è emerso anche che «i sistemi di vigilanza e di controllo finanziario della gestione del patrimonio dell'Ordine erano o troppo deboli oppure compromessi, con l'inevitabile conseguenza della loro mancanza di efficacia rispetto alla salvaguardia di una gestione responsabile e trasparente». «Terzo - prosegue -: sembrano esserci state un certo numero di dubbie operazioni finanziarie, condotte da frati cui era stata affidata la cura del patrimonio dell'Ordine, senza la piena conoscenza e il consenso nè del precedente nè dell'attuale Definitorio generale».



Secondo il superiore generale dei francescani «la portata e la rilevanza di queste operazioni hanno messo in grave pericolo la stabilità finanziaria della Curia generale». «Queste dubbie operazioni - spiega ancora frate Perry, che però nella lettera non specifica l'entità finanziaria e le caratteristiche delle stesse operazioni - vedono coinvolte persone che non sono francescane ma che sembra abbiano avuto un ruolo centrale nella vicenda». «Per questi motivi - annuncia anche - il Definitorio generale all'unanimità ha deciso di chiedere l'intervento delle autorità civili, affinchè esse possano far luce in questa faccenda».



«Le autorità ecclesiastiche competenti - fa ancora sapere Perry - sono state informate di queste nostre preoccupazioni» chiedendo a «tutti i Ministri provinciali e Custodi la loro comprensione e un contributo finanziario per aiutarci a far fronte all'attuale situazione, che implica anche il pagamento di cospicue somme di interessi passivi».



L'Ordine, che si è affidato a un «team di avvocati altamente qualificati», ha avviato anche una serie di iniziative «al fine di riprendere il controllo sulle attività economico-finanziarie della Curia generale»: l'Economo generale ha rassegnato le sue dimissioni sia dall'incarico di Economo generale che di Rappresentante Legale. Il Vice-Economo generale ha iniziato ad agire come Economo generale facente funzioni e il Definitorio generale ha nominato un altro frate come Rappresentante Legale. Inoltre è stato scelto un terzo frate, esperto in questioni economiche e amministrative, che è stato nominato Delegato speciale del Ministro generale per gli affari economici della Curia generale e ha iniziato il suo lavoro all'inizio del mese di ottobre 2014.



Concludendo la lettera, padre Michael dice di rendersi conto della «delusione» che colpirà molti tra i confratelli e richiama come incoraggiamento all'esempio offerto da «Papa Francesco nel suo appello alla verità e alla trasparenza nelle attività finanziarie sia nella Chiesa che nelle società umane». «A noi francescani - aggiunge - non è richiesto niente meno che dare testimonianza ai valori che professiamo come fratelli del Vangelo e della vita».