Forconi, tremila a piazza del Popolo. Il leader Calvani: «Napolitano vattene». C'è anche Casapound

I forconi a Piazza del Popolo (Foto Laura Bogliolo)
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Mercoledì 18 Dicembre 2013, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 17:42

Sono stati circa tremila i Forconi al sit-in a piazza del Popolo a Roma. Non molti, a dire il vero, ma a manifestare è solo l'area 'dura' del movimento guidata da Danilo Calvani,contadino 51enne di Pontinia. Slogan contro il governo e la «casta», tra numerosi tricolori. Calvani spiega così la piazza semivuota: «Casualmente molti treni che dovevano arrivare qui hanno avuto ritardi per dei guasti».

Poi il leader pontino prende il microfono e chiede le dimissioni di Napolitano, contemporaneamente dai manifestanti si alzano grida di insulti al presidente.

Nella centralissima piazza della Capitale sono arrivate delegazioni da ogni parte d'Italia, dalla Calabria alla Toscana. «Non mi suicido, combatto», recita il cartello sorretto da un manifestante che indossa un casco di protezione con la scritta «elmo di Scipio».

Numerosi i passanti ed i turisti che si fermano incuriositi ad osservare la manifestazione. A presidio della piazza ci sono anche blindati di carabinieri e polizia, anche se la situazione al momento appare tranquilla. Giornata ad alta tensione nella Capitale che all'Esquilino vedrà scendere in piazza anche centri sociali e immigrati.

In piazza anche Casapound. Dalla sede di via Napoleone III a Roma è partita la passeggiata di Casapound verso piazza del Popolo. Maschere tricolori e cappi al collo a rappresentare gli italiani 'suicidatì per colpa della crisi. «Casapound ha partecipato alla protesta fin dal primo momento e abbiamo fornito anche una piattaforma di rivendicazioni, tra cui la richiesta di scioglimento delle Camere e il ritorno alle urne, il congelamento dei pignoramenti di Equitalia per almeno un anno e il congelamento del debito pubblico in mani estere», ha detto Adriano Scianca, responsabile culturale di Casapound. «Scendiamo in piazza senza simboli politici - ha detto Simone Di Stefano, vicepresidente di Casapound - vogliamo una piazza allegra e pacifica».

I passamontagna «Ci dicono che qualcuno indossa il passamontagna, toglieteli». Lo hanno detto più volte alcuni militanti dal palco di piazza del Popolo dove è in corso la protesta dei Forconi. Alcuni militanti hanno infatti invitato un paio di ragazzi in piazza vicino al palco, che indossavano il passamontagna, a toglierlo.

Ferro: presidio fisso da domenica. «Da domenica pomeriggio, lo annuncio adesso perchè è ormai certo, staremo a Roma. Domani mattina ho appuntamento alla Questura di Roma per concordare il luogo. Dopo la mattinata in piazza San Pietro ci sposteremo in qualche centrale piazza della capitale e staremo lì in presidio permanente e ci staremo ad oltranza», ha annunciato Mariano Ferro, il leader dei Forconi siciliani, durante la manifestazione del suo movimento a Modica, nel ragusano. «Passeremo il Natale lì e temo anche il capodanno. Ma sarà qualcosa di toccante, pacifico ovviamente. Un presidio con le famiglie ed i bambini».

«Niente simboli, solo il tricolore». «Siamo arrabbiati ma non violenti». Questo il leit motiv degli attivisti dei forconi arrivati a Roma da Latina. Quello che i manifestanti, per la maggior parte over 40, si chiedono con maggiore frequenza è cosa accadrà in piazza. «Dicono che ci saranno anche quelli di Casapound - fa notare un ragazzo con il tricolore sulle spalle -, saranno senza simboli e solo con il tricolore». Alcuni manifestanti hanno invitato altri scoprire il proprio volto dopo aver intercettato un ragazzo con indosso il passamontagna.

Il caso della cimice. «Abbiamo trovato una cimice nascosta all'interno di un braccialetto di similpelle, che si trovava in terra nei pressi di un cassonetto dei rifiuti che era vicino al nostro presidio», hanno riferito i manifestanti del presidio dei Forconi di piazzale dei Partigiani a Roma. «La cimice era perfettamente funzionante ma noi abbiamo staccato i fili e l'abbiamo schiacciata. Fanno di tutto per controllarci, probabilmente è stata sistemata lì sotto richiesta del governo».

Binari occupati a Pisa. Tensione alla stazione ferroviaria di Pisa dove circa 35 militanti dell'ala dura del movimento diretti a Roma ha bloccato per circa due ore il treno sul quale viaggiava rifiutandosi di pagare il biglietto. Gli attivisti provenivano da Viareggio (Lucca) e si trovavano su un Intercity con destinazione finale a Salerno. Il convoglio aveva subito la stessa sorte accumulando un'altra ora di ritardo in partenza da Genova. I manifestanti, provenienti da Viareggio hanno poi acquistato un biglietto cumulativo e sono partiti poco prima delle sei per Roma con un treno interregionale. Sul posto sono intervenuti polizia e carabinieri, non apparterrebbero a gruppi organizzati ma sarebbero simpatizzanti di estrema destra: qualcuno di loro sventolava il tricolore mentre non sono stati srotolati gli striscioni che avevano portato al seguito.

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