Blocchi e presidi, il giorno dei Forconi: proteste in tutta Italia. Tensione a Torino, traffico in tilt

Blocchi e presidi, il giorno dei Forconi: proteste in tutta Italia. Tensione a Torino, traffico in tilt
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Lunedì 9 Dicembre 2013, 10:48 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 09:56

partita stamattina la protesta del Movimento dei Forconi in tutta Italia.

Torino La città più interessata dalle manifestazioni è Torino, dove due cortei di manifestanti, partiti dal centro, si sono mossi verso le stazioni ferroviarie di Porta Nuova e di Porta Susa. Lì hanno occupato i binari e bloccato il traffico ferroviario. A Porta Nuova l'occupazione è durata circa un'ora, un'ora e mezza quella di Porta Susa. Alcuni treni hanno interrotto la corsa a Torino Lingotto, Torino Stura e Collegno, altri hanno registrato ritardi intorno ai 50 minuti. In tutto sono stati fermati 17 treni. I manifestanti hanno lasciato la stazione di Porta Nuova per raggiungere Equitalia, mentre proseguono i blocchi stradali nelle principali vie del centro: poche decine di persone bloccano la maggior parte degli incroci. Molti i disagi per i viaggiatori dei treni anche a causa della protesta dei taxi e delle difficoltà di circolazione dei mezzi pubblici.

Ci sono poi stati momenti di tensione tra i manifestanti e le forze dell'ordine. All'incrocio tra via Alfieri e via Arsenale, in centro, i manifestanti sono venuti a contatto con le forze di polizia, sono stati lanciati numerosi lacrimogeni e la polizia ha cercato di contenere i manifestanti arretrando i cordoni. C'è stato un fuggi fuggi generale verso le vie limitrofe e i lati della piazza. I manifestanti hanno forzato i cordoni delle forze dell'ordine per cercare di raggiungerla. Ne sono seguiti momenti concitati nel corso dei quali le forze di polizia hanno cercato di disperdere i manifestanti lanciando alcuni lacrimogeni, ma senza intervenire ulteriormente. I manifestanti non sono arretrati e la polizia li ha comunque lasciati passare.

In Piazza Castello ci sono stati tafferugli tra manifestanti e forze dell'ordine. Un gruppo di persone che aderisce alla protesta ha lanciato pietre contro alcuni mezzi delle forze dell'ordine, che hanno risposto con lacrimogeni. Colpita anche la postazione mobile di Sky, distrutta a calci dai manifestanti. Non solo: un fotografo, che collabora con l'ANSA, è stato aggredito. E' stato circondato da alcuni giovani incappucciati, probabilmente aderenti ai gruppi ultras della Juve denominati "Drughi", uno di loro lo ha costretto ad abbassare la testa mentre un'altro gli ha sfilato la camera. Gli aggressori sono quindi fuggiti.

È di 14 feriti tra le forze dell'ordine il bilancio dei tafferugli. In particolare - riferisce la Questura - negli scontri in cui sono state lanciate pietre, mattoni e corpi contundenti di vario genere, nonchè usati bastoni ed esplosi grossi petardi sono stati feriti un vice questore aggiunto della Polizia di Stato di Torino e 8 operatori, in forza ai reparti mobili della polizia di Bologna e Padova, nonchè 5 carabinieri. Tre auto di servizio della polizia sono rimaste danneggiate dai lanci di pietre e altri oggetti che hanno rotto parabrezza, finestrini, fanali.

Tra i manifestanti anche alcuni ultrà appartenenti ai gruppi della tifoseria calcistica più oltranzista. Il militare è stato medicato dal 118. Contro le forze di polizia schierate in assetto antisommossa davanti al palazzo della Regione Piemonte, in piazza Castello, è stato lanciato di tutto: bottiglie vuote, sassi, mattoni, petardi e bombe-carta. Le forze di polizia hanno reagito lanciando decine di gas lacrimogeni nel tentativo di disperdere la folla. Danneggiate le vetrine di molti negozi, auto di polizia e carabinieri. Non è ancora disponibile un bilancio degli scontri che oltre a piazza Castello hanno interessato altre zone della città, davanti alla sede di Equitalia, in via Arsenale, e davanti alla sede dell'Inps, in via XX Settembre. All'Ufficio delle Entrate, in corso Bolzano, è stato necessario respingere un gruppo di cinquanta contestatori che, armati di pietre, hanno tentato di danneggiare le vetrate dell'ingresso. Sono stati respinti dall'intervento delle forze dell'ordine.

Dopo gli scontri durati circa un'ora, in piazza Castello a Torino è tornata la calma. I responsabili del movimento dei forconi si sono presentati su un furgone chiedendo «un applauso per la polizia» e alcune centinaia di persone hanno applaudito. «Siamo qui per manifestare in modo pacifico, per rivendicare i nostri diritti di cittadini» hanno scandito da un altoparlante. Alcuni agenti delle forze dell'ordine si sono levati il casco e al loro indirizzo sono partiti gli applausi. Una nota della Questura di Torino ha comunque precisato che i poliziotti si sono tolti il casco perchè «erano venute meno le esigenze operative che ne avevano imposto l'utilizzo», escludendo che il gesto - come ipotizzato da alcuni - fosse riconducibile a forme di condivisione della protesta.

Nel capoluogo piemontese la maggior parte dei negozi e dei bar del centro e delle periferie è chiusa per la protesta indetta dal Coordinamento 9 dicembre. Vuoti i mercati e deserte le fermate dei taxi. Davanti a Palazzo Reale ci sono bandiere tricolore e cartelli tra i quali «l'Italia migliore siamo noi: le persone normali siamo noi» e «politici, amministratori e sindacati ladri legalizzati».

La procura di Torino ha intanto fatto sapere di aver aperto un fascicolo di indagine sugli incidenti che si sono verificati oggi nel centro cittadino durante la manifestazione.

Sciopero anche in provincia di Torino. A Ivrea una ventina di manifestanti sta rallentando il traffico tra corso Vercelli e la ex Statale 26 per la Valle d'Aosta. A Cavagnolo, sulla collina chivassese, da questa mattina un centinaio tra commercianti e artigiani stanno bloccando la ex Statale 590 per la Valle Cerrina. A Chivasso una trentina di manifestanti, da questa mattina, sta facendo volantinaggio, rallentando il traffico alle porte della città.

La protesta cominciata oggi andrà avanti a Torino a oltranza con i tre presidi di piazza Castello, piazza Derna e piazza Pitagora. Lo conferma Andrea Zunino, portavoce del Coordinamento 9 dicembre a Torino, promotore della protesta. «Vogliamo dire basta a quello che non va bene, vogliamo che il governo si dimetta. Non ci interessa un tavolo, se ne devono andare. Noi siamo responsabili delle nostre azioni, si persegua chi ha comportamenti incivili», aggiunge Zunino.

Roma «Facciamo un presidio fino a quando servirà. Il 9 dicembre l'Italia si ferma: lo dobbiamo ai nostri figli». È la voce del Coordinamento 9 dicembre che sotto lo striscione "I veri italiani si fermano" vede un centinaio di persone radunate a piazzale dei Partigiani, sull'Ostiense, a Roma per la manifestazione di protesta indetta dal Coordinamento nazionale 9 dicembre. In piazza, accanto al più noto "Movimento dei forconi", anche disoccupati, precari, pensionati, studenti e lavoratori di ogni settore. «Scendono in piazza gli italiani, non una sola categoria», spiega un manifestante accanto a uno striscione fatto con un lenzuolo bianco e la scritta "9 dicembre rivoluzione per la storia". Una delle frasi più ripetute è "nessuna trattativa con il governo". «È dovere di ciascuno di noi scendere in piazza per far valere le proprie ragioni», dicono i manifestanti. A manifestare anche alcune famiglie che rivendicano il diritto alle cure Stamina.

Sono oltre un centinaio al momento i manifestanti che stanno partecipando allo sciopero dei forconi, per chiedere la caduta del governo. A Piazzale dei Partigiani ci sono gazebo e un camper con presidio fisso. Tra gli striscioni, uno dalla scritta «9 dicembre, l'Italia si ferma».

Via Cristoforo Colombo e via Tuscolana sono state bloccate per alcuni minuti dai militanti del Movimento sociale europeo che aderisce alo sciopero dei forconi. «Vita, famiglia, casa e lavoro non sono un privilegio, ma un diritto. Ci stanno rapinando il futuro», spiegano i promotori dell'iniziativa. Durante il blocco sono stati accesi anche dei fumogeni.

Undici persone sono state fermate dalla polizia dopo un lancio di petardi e una manifestazione davanti alla Regione Lazio nell'ambito dello sciopero dei forconi. Nel pomeriggio nel corso di un iniziativa di solidarietà al Comitato Agricoltori Riuniti sono stati lanciati petardi e fumogeni nei pressi della sede della Regione Lazio. Undici persone sono state fermate e accompagnate negli uffici del Commissariato Colombo per accertamenti

Milano Corteo di protesta a Milano da parte di un centinaio di persone. La manifestazione, diretta in Regione Lombardia, si sta svolgendo senza incidenti. In corteo sfilano esponenti del movimento "9 dicembre", antagonisti di alcuni centri sociali e studenti. Dopo il concentramento davanti alla sede di Equitalia, in viale dell'Innovazione, la manifestazione si sta spostando sotto il palazzo della Regione Lombardia.

Napoli La protesta dei "Forconi" è arrivata anche nel cuore di Napoli con un presidio di circa 100 persone in piazza del Plebiscito. I manifestanti - si apprende dalla Questura di Napoli - appartengono all'associazione «9 dicembre» e a «Forza sociale». Con striscioni, fischietti e slogan urlati al megafono, il presidio, che inizialmente era in piazza Trieste e Trento, si è spostato i piazza del Plebiscito causando anche forti ripercussioni sul traffico.

In piazza Carlo III una decina di persone ha esposto alcuni striscioni mentre in periferia, nel quartiere di Pianura, in via Montagna Spaccata - rotonda Giustino Fortunato, alcuni cittadini stanno effettuando un volantinaggio. Presidi anche in provincia: una ventina di persone a Quarto, in via Montagna Spaccata incrocio via Masullo, e una quarantina sono presenti a Pozzuoli, in via Aldo Moro. Presidi che, al momento, non sono sfociati in blocchi stradali ma stanno comunque avendo forti ripercussioni sul traffico.

Genova Traffico rallentato al Porto e corteo nel centro di Genova per la manifestazione di protesta organizzata oggi contro la classe politica. Volantinaggi sono in corso da parte di Trasportounito - che ha deciso il fermo dell'autotrasporto fino al 13 dicembre - ai varchi portuali di Voltri, San Benigno e Sampierdarena, oltre al Casello autostradale di Genova Bolzaneto, per sensibilizzare i lavoratori sulla situazione critica del comparto. «Noi non abbiamo nulla a che fare con la protesta dei forconi - spiegano gli autotrasportatori - il nostro fermo era deciso da tempo e non vogliamo strumentalizzazioni». Nel centro città è invece in corso una manifestazione con un migliaio di persone - lavoratori, studenti, disoccupati - che ha bloccato il traffico in piazza De Ferrari e alcuni bus Amt, acceso fumogeni, scandendo slogan contro partiti e sindacati. «Riprendiamoci la dignità» e «Ci hanno portato alla fame» si legge sugli striscioni. Molti i tricolori che sono sventolati.

Una decina di carabinieri che presidiano l'ingresso della Prefettura a Genova hanno acconsentito a una richiesta del movimento di protesta che sfila per Genova e si sono tolti i caschi. È accaduto mentre il corteo transitava in via Roma davanti alla sede del rappresentante del Governo. Ci sono stati cori all'indirizzo delle forze dell'ordine («siete sfruttati come noi»), poi la richiesta di togliersi i caschi: dopo qualche istante i militari lo hanno fatto, ricevendo in cambio applausi.

Circa un centinaio di manifestanti poco dopo le 14 ha occupato i binari della stazione di Genova Brignole. Si sono staccati dal corteo principale e si sono diretti allo scalo ferroviario. Binari occupati anche alla stazione di Imperia e tra Diano Marina e Arma di Taggia, con blocco della circolazione dei treni sulla Genova-Ventimiglia.

Alla stazione di Genova Brignole i manifestanti, tutti di giovane età e qualcuno incappucciato, hanno scandito slogan contro la classe politica. Il resto del corteo ha invece sfilato nel centro città e si è fermato davanti alla sede dell'Agenzia delle Entrate, in via Fiume, dove sono state lanciate monete contro i vetri e sul portone è stato affisso un cartello «Assassini».

Come precisa in una nota Ferrovie dello Stato, «i treni provenienti da Piemonte, Lombardia o ponente ligure fanno capolinea nelle stazioni di Genova Piazza Principe e Genova Sampierdarena, quelli provenienti da Levante arrivano nelle stazioni che precedono la fermata di Brignole».

Anche la sopralevata - una delle principali vie di scorrimento di Genova - è stata bloccata dai manifestanti. In circa 400 si sono appena spostati da viale Brigata Bisagno - dove hanno occupato per circa un'ora le sei corsie stradali davanti alla Questura, nel quartiere genovese della Foce - e hanno raggiunto la rotonda di accesso alla sopraelevata. Gli automobilisti in coda sono stati invitati a spegnere le vetture e a unirsi alla protesta. Il traffico nella zona è paralizzato.

Bologna Erano in una cinquantina questa mattina al presidio davanti alla sede di Equitalia a Bologna, in via Tiarini. Una manifestazione contro la società di riscossione dei tributi che ha visto anche la partecipazione di alcuni rappresentanti del movimento dei forconi. Assente però Tiziana Marrone, la vedova di Giuseppe Campaniello - l'artigiano che morì dopo essersi dato fuoco davanti alla sede delle commissioni tributarie di Bologna - che nei giorni scorsi ha ricevuto una cartella esattoriale di 60mila euro. «Non c'è violenza - ha detto Elisabetta Bianchi, una delle organizzatrici - Vogliamo che i dirigenti di Equitalia vengano fuori, siamo cittadini stanchi».

Poi i manifestanti hanno proseguito con un corteo lungo le vie del centro. Il serpentone ha bloccato i viali per alcuni minuti, tra via dell'Indipendenza e il ponte di Galliera, creando problemi al traffico. I cinquanta manifestanti anti-Equitalia hanno poi proseguito verso piazza Maggiore, con l'obiettivo di entrare a Palazzo d'Accursio per provare ad interrompere nel primo pomeriggio il consiglio comunale.

Veneto Si fanno sentire anche in Veneto le prime conseguenze dell'annunciata protesta dei cosiddetti "forconi": autotrasportatori aderenti ai "liberi imprenditori federalisti" della Life, hanno allestito dei presidi creando grandi disagi ai caselli autostradali di Vicenza Ovest, Montecchio Maggiore (Vicenza) e Soave (Verona). I manifestanti hanno posto di traverso i loro mezzi pesanti nei pressi dei caselli autostradali bloccando di fatto la circolazione con grandi disagi al traffico anche sulla rete stradale ordinaria. Bloccata anche la tangenziale di Vicenza che corre parallela alla A4.

Puglia Stop invece alle manifestazioni di protesta del "Movimento dei forconi" nella provincia di Bari. Una nota della Prefettura di Bari informa che, con provvedimento a firma del Prefetto di Bari, Mario Tafaro, è stato disposto «il divieto di assembramento degli automezzi lungo tutta la rete stradale ed autostradale della provincia dal 9 al 13 dicembre». «Tale provvedimento - prosegue la nota - si è reso necessario a seguito dell'annunciato fermo nazionale dei servizi di autotrasporto merci preannunciato dalle organizzazioni nazionali "Comitati Riuniti Agricoli" e "Movimento Forza d'Urto - Popolo dei Forconi"».

Esponenti del "Movimento dei forconi", che chiede le dimissioni dei rappresentanti di governo, avevano bloccato il traffico sulla tangenziale di Bari tra le uscite di Poggiofranco e Carrassi. In entrambe le direzioni il transito dei mezzi pesanti era bloccato ed era consentito solo quello delle auto con notevoli rallentamenti. Stesso scenario sulla statale 231 in agro di Corato (Bari): in direzione nord e sud il transito era permesso solo alle auto. Una protesta che ha visto un gruppo di manifestanti radunarsi in piazza Libertà, davanti alla Prefettura di Bari, per dare vita ad un corteo, che ha attraversato le strade del centro cittadino.

In provincia di Foggia, sulla Ss16, blocco totale dei mezzi pesanti al Km 670, con rallentamenti alla circolazione delle auto. Un centinaio di autotrasportatori ha manifestato questa mattina verso le 5 anche sulla statale 613 Lecce-Brindisi in direzione nord, rallentando e a tratti bloccando il traffico veicolare in prossimità dello svincolo per Surbo. Una protesta che si inserisce in quella nazionale ma che non era stata autorizzata, facendo subito scattare l'intervento delle forze dell'ordine. La protesta ha creato lunghe code e rallentamenti per poi terminare dopo l'intervento dei poliziotti intorno alle 8.30.

Circa 200 persone aderenti al Movimento dei Forconi stanno bloccando a «intermittenza» da questa mattina il traffico ferroviario nella stazione della Ferrotramviaria di Andria, nel Nord barese, provocando rallentamenti dei treni e la soppressione di alcune corse. Sul posto Polizia ferroviaria e agenti della Digos. Tra i manifestanti, numerosi studenti. Nel primo pomeriggio sono state soppresse due corse, in andata e ritorno, del collegamento tra Corato e Barletta.

Calabria Assalto ai distributori di carburante in Calabria per il minacciato sciopero dei forconi, ma nessun blocco stradale. La Polizia stradale, a quasi 12 ore dall'inizio della protesta, non segnala alcun problema per la circolazione veicolare sia a Villa San Giovanni che allo svincolo Cosenza nord-Rende dell'autostrada Salerno Reggio Calabria, i due punti nevralgici inseriti nella mappa nazionale della mobilitazione. I soli disagi che si stanno verificando riguardano le colonnine di benzina e gasolio, quelle rimaste aperte dopo il picco di ieri, dove si registrano file chilometriche. A Cosenza nord, nessun tir fermo ma solo una decina di manifestanti che espongono cartelloni inneggianti all'iniziativa. Assolutamente deserto, invece, l'altro nodo di Villa San Giovanni, strategico per i collegamenti da e per la Sicilia.

Sardegna È iniziata con il blocco della strada che collega Cagliari con la sede dell'Agenzia delle Entrate nel quartiere periferico di via Pintus la protesta dei movimenti anti Equitalia in contemporanea con analoghe manifestazioni in tutta Italia. Presenti al manifestazione la parlamentare del Movimento Cinque stelle Manuela Serra, gli aderenti al «Presidio di piazzale Trento» e altre associazioni. Agli automobilisti e agli utenti vengono distribuiti volantini con la scritta «Basta Usura». Analoghe manifestazioni con autotrasportatori si stanno svolgendo sulla strada statale 130, poco distante da Elmas, e davanti al Porto Canale di Cagliari. Qualche momento di tensione fra manifestanti e automobilisti che cercano di raggiungere la sede dell'Agenzia.

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