Forconi, allerta sicurezza a Roma: in campo 1500 agenti. Marino: no a tendopoli

La tendopoli del Mse al Circo Massimo
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Lunedì 16 Dicembre 2013, 13:37 - Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 13:45

Il centro di Roma blindato per una manifestazione a pochi passi dai palazzi del potere e dove c' il rischio che possano infiltrarsi estremisti provenienti da tutta Italia. A Roma scatta il piano sicurezza in vista del sit-in dei Forconi di mercoled 18 dicembre. La macchina della sicurezza è stata oggi messa a punto in Prefettura. L'obiettivo è scongiurare tensioni che possano essere innescate anche da piccoli gruppi di 'cani sciolti' o esponenti di organizzazioni estremiste sparsi tra la folla dopodomani in piazza del Popolo. Il Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, già oggi ha emesso un'ordinanza che vieta da oggi e fino al 20 dicembre nella Capitale l'assembramento di Tir in prossimità dei caselli autostradali e anche la circolazione dei mezzi pesanti che non trasportano merci. Le forze dell'ordine monitoreranno inoltre i principali snodi nella città, come stazioni ed aeroporti ed discreto un numero di agenti in borghese saranno sparsi per la Capitale. Non è escluso che possano essere impiegati in tutto oltre 1.500 uomini delle forze dell'ordine. Montecitorio, palazzo Madama ed il Quirinale saranno blindati, nonostante non sia previsto che alcune corteo sfili nei pressi dei palazzi.

Continua intanto la mobilitazione dei "forconi" con presidi in tutta Italia. Mentre il leader Danilo Calvani esclude dal sit-in Casapound e Forza Nuova, interviene anche il sindaco Ignazio Marino che lancia un avvertimento riguardo all'ipotesi che i manifestanti mettano in piedi una tendopoli nel pieno centro della Capitale: «Non tollereremo l'occupazione del suolo pubblico». Intanto un accampamento di attivisti dell'estrema destra è spuntato nottetempo al Circo Massimo.

Marino. «Il Comune non ha nessuna intenzione di accettare un'occupazione di suolo pubblico con tende in una piazza come Piazza del Popolo e tanto meno prima delle festività di Natale», ha detto Marino, in merito alla protesta dei Forconi che rischia di trasformarsi in un accampamento a oltranza a piazza del Popolo. «Noi riteniamo che ogni manifestazione che esprima un dissenso o principi che vogliono essere affermati sia legittima e debba essere favorita. Ma, un conto è l'espressione di principi, altro è l'occupazione del suolo pubblico o la violenza. Non tolleriamo a Roma né la violenza né l'occupazione impropria di suolo pubblico» ha aggiunto Marino.

«Nessuna spaccatura». «Non c'è alcuna spaccatura nel movimento. I giornali come sempre danno le notizie meno importanti... Abbiamo solo deciso di prendere le distanze da una persona che non ci rappresenta, che non si comporta come intendiamo noi. Lui è libero di fare quello che vuole, ma non sotto le nostre insegne», ha intanto precisato Lucio Chiavegato, leader del movimento '9 dicembre' in Veneto dal presidio di Soave, nel veronese. Un intervento che ha l'obiettivo di placare le polemiche sulle divisioni all'interno del coordinamento e in particolare con l'altro leader, Danilo Calvani. «A Roma mercoledì prossimo non ci sono le condizioni di sicurezza, per evitare che non si infiltrino persone violente. È stata data un 'autorizzazione per un presidio dalle 15 alle 18, un orario un po' strano, e poi, ribadisco, ci sono problemi di organizzazione: se vado a Roma voglio sapere quali persone ci sono, chi viene con me, e quindi mercoledì non si va», ha ribadito.

Il caso. In una nota sul loro sito ufficiale i principali leader tra cui Mariano Ferro e Amedeo Chiavegato ieri hanno preso le distanze da Calvani annunciando di non riconoscere più la manifestazione del 18 a Roma e che nelle prossime ore ne organizzeranno un'altra nella Capitale. «Temiamo che possano esserci degli 'infiltrati' e che la manifestazione da pacifica si trasformi in qualcosa di lontano dalle nostre intenzioni».

Calvani: no a Forza Nuova e Casapound. «Abbiamo concordato con la Questura che non faremo cortei, per ridurre al minimo i rischio di questa protesta che sarà statica: Casapound e Forza Nuova non manifesteranno assolutamente con noi», ha detto dal canto suo Calvani. «Abbiamo già fatto dei comunicati stampa contro Forza Nuova e lo stesso vale per tutti quegli estremisti e quei violenti che cercano di delegittimare questa cosa che appartiene al popolo. Gruppi estremisti vengono da tutte le parti si stanno infiltrando sia gli antagonisti sia l'estrema destra, ma come cittadini e non è che possiamo chiedere loro la tessera. Non ci dovrà mai essere nessuna iniziativa estrema perché per noi il baluardo è la nostra Costituzione e la nostra Repubblica». Quanto alle accuse di antisemitismo Calvani ha preso le distanze: «Non sono mai stato assolutamente antiebreo: sono cose schifose che non devono essere dette, l'ha detto qualche persona singolarmente, se ne prenda atto e si persegua questo signore».

Presidi in tutta Italia. Intanto continua l'azione dei presidi. Rallentamenti ai caselli autostradali e code lungo alcune strade locali in Veneto. Una coda di due chilometri si è formata lungo la strada regione 53 nella zona industriale di Cittadella (Padova), mentre a Campedello è chiusa la tangenziale sud di Vicenza. Rallentamenti ai caselli di Montecchio, Montebello e Conegliano. Un volantinaggio sulla statale 18, ad Amantea, ha provocato rallentamenti questa mattina. Una trentina di persone aderenti al Coordinamento 9 dicembre hanno distribuito il materiale agli automobilisti ed ai camionisti in transito. In conseguenza di ciò, il traffico sulla statale tirrenica, una delle principali arterie di comunicazione della Calabria, sta subendo rallentamenti e si stanno formando code.

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