Forconi, il movimento si spacca: rebus sulla manifestazione a Roma

Forconi, il movimento si spacca: rebus sulla manifestazione a Roma
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Domenica 15 Dicembre 2013, 13:37 - Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 11:54

Si spacca il movimento dei Forconi. I una nota sul loro sito ufficiale i principali leader tra cui Mariano Ferro e Amedeo Chiavegato prendono le distanze da un altro dei portavoce della protesta, Danilo Calvani annunciando di non riconoscere più la manifestazione del 18 a Roma e che nelle prossime ore ne organizzeranno un'altra nella Capitale. «Temiamo che possano esserci degli 'infiltrati' e che la manifestazione da pacifica si trasformi in qualcosa di lontano dalle nostre intenzioni», dice Ferro, leader Siciliano.

«I sottoscritti Lucio Amedeo Chiavegato, Renzo Erbisti , Eugenio Rigodanzo, Giorgio Bissoli, Mariano Ferro, Giovanni Zanon, Giovanni Di Ruvo, Gaetano Montico, Augusto Zaccardelli - è il testo integrale della nota - dichiarano di dissociarsi da ogni azione e/o iniziativa intrapresa dal Sig.

Danilo Calvani del Cra-Comitati Riuniti Agricoli, e dalle persone a lui facenti riferimento». Una presa di distanza legata ad «alcune dichiarazioni farneticanti che lasciano grande spazio ad interpretazioni che nulla hanno a che fare con i motivi della protesta». «La manifestazione indetta per il giorno 18 Dicembre a Roma - si legge ancora nella nota - non è più da noi riconosciuta per motivi di organizzazione e di eventuale ordine pubblico. Questo comitato invita a continuare i presidi sul territorio e a rinforzarlo con altri». Ricordando che «il sito ufficiale del coordinamento 9 dicembre 2013 è www.9dicembre2013.it», i leader dei Forconi annunciano infine che «nelle prossime ore riorganizzeremo la grande manifestazione di Roma e ne daremo notizia».

Prosegue intanto la protesta, in attesa della gmanifestazione annunciata in piazza del Popolo. Ma da Campidoglio e prefettura arriva l'alt a qualsiasi accampamento in centro. «Piazza del Popolo non può trasformarsi in una tendopoli». Lo ha detto a chiare lettere il vicesindaco di Roma Luigi Nieri e lo ha ribadito oggi il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro:«A piazza del Popolo in questo periodo natalizio non è opportuno un accampamento di manifestanti ad oltranza. Comunque su questo fronte vogliamo vederci un pò più chiaro: domani ne parlerò con il Comune, che decide in tema di occupazione del suolo pubblico».

PRESIDIO POSSIBILE SU ALTRE PIAZZE. Per il Prefetto di Roma, un presidio ad oltranza sarebbe possibile «su altre piazze dove in genere si svolgono varie manifestazioni». Come ad esempio piazza San Giovanni o in piazza Porta Pia, dove lo scorso 19 ottobre ci fu 'Acampadà di movimenti per la casa, antagonisti e No Tav in occasione della conferenza unificata tra Stato, Regioni e Comuni svoltasi in via della Stamperia, a due passi da Fontana di Trevi.

Intanto oggi è giunto al settimo giorno consecutivo il presidio del movimento dei Forconi in Piazzale dei Partigiani, in attesa della grande manifestazione annunciata per mercoledì 18 dicembre nella capitale in piazza del Popolo. La Questura ha autorizzato per il 18 dicembre solo il sit-in e nessun corteo. E soprattutto niente tende.

IL PRESIDIO DI PIAZZA DEI PARTIGIANI Un gruppo di persone mantiene attivo il presidio, dove sono stati sistemati tende, un camper e un gazebo. Anche oggi, tra bivacchi e interventi di persone al microfono, alcuni manifestanti hanno distribuito volantini e annunciato il sit-in di mercoledì prossimo ai megafoni, anche in giro per la città. Il luogo è monitorato a distanza dalle forze dell'ordine.

LO STRISCIONE. Intanto la scorsa notte i militanti di «Rotta di Collisione Roma», movimento studentesco, hanno collocato davanti alla sede nazionale della Cgil uno striscione con scritto: «Gli italiani non si arrendono. La Cgil sì!». «La Cgil in questi giorni - spiegano, in una nota, Daniele Saponaro e Andrea Moi, responsabili di Rotta di Collisione Roma - ha alzato un muro ideologico nei confronti dei forconi, etichettandoli come 'gente di destrà e non ha voluto ascoltare il disagio di migliaia di lavoratori. Per questi motivi i nostri militanti hanno chiuso un sindacato diventato ormai completamente inutile!».

I presidi dei forconi rimangono comunque attivi in tutta Italia.

VICENZA Nonostante il giorno festivo proseguono in vari punti della provincia di Vicenza i presidi organizzati dal movimento dei «forconi» e dei cittadini aderenti al comitato «9 dicembre». Nel capoluogo berico da metà mattinata è chiusa, come già avvenuto nei giorni scorsi, la tangenziale sud, che corre a fianco dell'autostrada A4 Serenissima, nel tratto compreso tra Vicenza ovest e lo svincolo di Campedello, all'innesto con la statale «247» della Riviera Berica. La chiusura per tutta la settimana ha comportato forti disagi nella circolazione ordinaria, visto che tutto il traffico da ovest a est di Vicenza si riversa sulle arterie cittadine, ma oggi i disagi sono limitati. A Vicenza ovest, dove per tutta la mattinata sono proseguiti i volantinaggi, ieri pomeriggio doveva essere celebrata una messa all'aperto, che poi è saltata perchè la Diocesi non era stata informata dell'iniziativa e il parroco, giunto sul posto, si è limitato a tenere un breve momento di preghiera con i manifestanti accompagnato dalla lettura di un breve testo, in ricordo dei suicidi, scritta dal cardinal Carlo Maria Martini. A Montecchio Maggiore, all'uscita del casello, un altro dei punti caldi della protesta nel Vicentino, oggi è stato organizzato un pranzo per tutti i manifestanti con menu di carne alla griglia. Alcuni cittadini hanno contribuito portando sul posto carne e altri generi alimentari.

VALLE D'AOSTA Per il terzo giorno consecutivo proseguono in Valle d'Aosta i due presidi del Coordinamento 9 dicembre. Ad Aosta continua il volantinaggio in via Roma, una delle strade di accesso alla città. Nelle prossime ore tuttavia il coordinamento valuterà se smantellare il presidio del capoluogo viste le difficoltà riscontrate nel mantenerlo operativo in orario notturno. Fino alla scorsa notte a Verres, nella bassa Valle d'Aosta, alcuni agricoltori con trattori e mezzi pesanti si sono uniti per qualche ora agli altri manifestanti che stazionano all'uscita dell'autostrada A5. Non sono segnalati particolari disagi alla circolazione.

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