Feyenoord-Roma: tifosi romanisti fermati per ore dalla polizia

Feyenoord-Roma: tifosi romanisti fermati per ore dalla polizia
di Ugo Trani
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Venerdì 27 Febbraio 2015, 08:50 - Ultimo aggiornamento: 15:30

dal nostro inviato

Sequestrati, perquisiti e umiliati. Così almeno si è sentita la maggior parte dei tifosi della Roma sottoposti ai controlli. «Credevamo inizialmente che fosse un atto di cortesia. Erano ad aspettarci sotto la scaletta dell'aereo. Per scortarci. E invece...». Fabrizio Grassetti è il presidente dell'UTR, l'Unione Tifosi Romanisti. Con lui una quarantina di tifosi giallorossi che si fermeranno ad Amsterdam per un paio di giorni. Non ragazzini, gente che è qui per turismo. Quarantenni, cinquantenni, sessantenni. E anche più grandi. Fedelissimi da anni. Della Roma. Da non lasciare mai sola, anche quando va all'estero. In tutta Europa eccoli con le sciarpe del club nei musei, nei ristoranti tipici e ovviamente allo stadio. Spesso si riuniscono anche con gli avversari. Incontri conviviali, a pranzo e a cena, bevendo vino o birra. Non è successo qui. Perché i 120 romanisti scesi dal charter, partito alle 9,30 da Fiumicino e atterrato all'aeroporto Schiphol poco prima di mezzogiorno, e subito saliti sui due pullman sotto il controllo dei gendarmi olandesi, dopo un quarto d'ora di tragitto scortati da 5 moto e 2 blindati, si sono ritrovati nel bosco. Va bene il tempo da lupi giallorossi, quel vento tagliente e la solita pioggia che non si ferma mai. Ma quella sosta verso Amsterdam proprio non era prevista. Resteranno lì due ore e mezzo.

ATTESA INFINITA

In campagna la procedura è stata lentissima ma - dicono anche dal Viminale - sostanzialmente corretta.

E' salito un funzionario sul primo dei due bus. E, usando qualche parola d'italiano mista all'inglese, ha spiegato ai tifosi come si dovevano comportare. Uno alla volta dovevano abbandonare il pullman e preparare il documento di identità. Ogni persona è stata fotografata. Doppio scatto. In primo piano e a seguire con il passaporto accanto al volto. Ognuno ha aperto davanti agli agenti il rispettivo bagaglio. Operazioni svolte al freddo e sotto la pioggia. Poi, per essere registrati, sono entrati su un bus della polizia. Da lì dentro sono usciti, sempre uno alla volta, per essere perquisiti. Qualcuno spogliato. Vietato fumare, anche all'aperto. E chi doveva andare al bagno è stato accompagnato vicino al primo albero disponibile.

DUE PERCORSI

I 120 tifosi sono stati divisi proprio dagli agenti. Che hanno scelto come separarli. Il primo bus, con meno di 40 persone, è partito per Amsterdam. Senza scorta, con il presidente Grassetti e il gruppo dell'UTR. Gli altri sono stati accompagnati a Rotterdam. In pullman. Per l'esattezza 83 tifosi. A loro, pronti a lasciare l'Olanda, sempre dall'aeroporto Schiphol, all'alba, sono stati sequestrati 4 paia di guanti rinforzati da lavoro (ai controlli di Fiumicino è facile che possano passare) e anche 2-3 tubi di plastica spessa (quelli per gli impianti idraulici). La polizia di Amsterdam non li ha voluti in città prima dell'inizio della partita. Ecco perché sono stati accompagnati fino allo stadio de Kuip. Lì vicino, a metà pomeriggio, sono stati fatti entrare in un garage del posto di polizia dello stadio. In fermo preventivo. Hanno ricevuto un paio di panini a testa, bottiglie d'acqua. Chi l'ha chiesto, ha avuto il caffè. Inizialmente sembrava che non avessero la possibilità di andare al bagno. Notizia subito smentita. Il locale era dotato di gabinetti chimici. Alle 18 sono stati trasportati in pullman al settore ospiti. Dopo la partita, la polizia li ha scortati all'aeroporto di Amsterdam.

DISORDINI IN CITTÀ

Al Vecchio Porto, presidiato da blindati e agenti a cavallo, si sono presentati pochi tifosi della Roma. Senza sciarpe al collo. All’Oude Haven solo una carica della polizia: perché una quarantina rifiutavano di essere indirizzati nella fan zone. In un pub in una parallela di Coolsingel, tra le principali vie di Rotterdam, sono stati perquisiti ultrà olandesi ubriachi. Prima dell'inizio della partita fermati 6 hooligans del Feyenoord e 4 romanisti, che stavano reciprocamente insultandosi. La Digos ha però smentito. Cinquecento-seicento tifosi giallorossi sono stati portati in un cortile dietro il settore ospiti. Un’ora in attesa, senza motivo. All’aperto e sotto l'acqua. Dal tunnel della stazione li spingevano in gabbia. Che si apriva dentro lo stadio. «Trattati come bestie» urlano, venendo a contatto con i poliziotti. Del resto l'inviato di Sky è stato fatto scendere dall’autobus: è romano. E niente pub per gli italiani. Da mercoledì sera. Questi i Paesi Bassi.

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