Escort, le intercettazioni di Berlusconi: «Io con minorenni? Roba da matti»

Escort, le intercettazioni di Berlusconi: «Io con minorenni? Roba da matti»
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Giovedì 5 Marzo 2015, 18:10 - Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 08:08
«Queste due bufale (incomprensibile) messe in giro veramente è una cosa pazzesca.., vedo su tutte le agenzie internazionali sono accusato di frequentare delle ragazze minori, roba da matti».





​La trascrizione delle intercettazioni telefoniche, centinaia di file e di pagine di conversazioni, è stata depositata oggi dal perito nominato dal Tribunale di Bari ed è ora agli atti del processo in corso per favoreggiamento della prostituzione in cui Gianpaolo Tarantini è imputato insieme con altre sei persone, tra le quali la tedesca Sabina Beganovic, la cosiddetta 'ape regina' delle feste di Berlusconi.



«Non c'è una velina nelle mie liste... i prototipi a cui (incomprensibile) si chiamano Carfagna, si chiamano Gelmini.., si chiamano Prestigiacomo, si chiamano Ravezzo.., si chiamano Bergamini.., si chiamano coso.., tutte le mie parlamentari sono le migliori della Camera.., 98.8% di presenza al voto..; cioè».



Silvio Berlusconi parla al telefono con Gianpaolo Tarantini e commenta le notizie di stampa degli ultimi giorni che lo riguardano. È il 3 maggio 2009. Il telefono di Tarantini è intercettato nell'ambito dell'indagine della Procura di Bari sulle escort portate a casa dell'ex premier. «Dicono - aggiunge il Cav - che per rinnovare la classe politica dobbiamo mettere delle donne, e quando uno fa un timido accenno a mettere delle donne, 3 donne.., su 72 deputati.., eh.., 3..; poi le altre fanno schifo perchè si chiamano.., sono come la Rosy Bindi.., no?».



Bush «mi ha detto che ha ricevuto solo il Papa come me». Silvio Berlusconi racconta a Gianpaolo Tarantini l'incontro con il presidente degli Stati Uniti di alcuni giorni prima. È il 14 ottobre 2008. Nella telefonata intercettata dagli investigatori baresi nell'ambito dell'inchiesta escort, l'ex premier confida all'imprenditore barese le strategie del governo per superare la crisi finanziaria. «Hanno preso tutti la nostra decisione», dice Berlusconi, «anche loro adesso prendono le banche, non fanno fallire le banche, e salvano così i soldi dei risparmiatori, se no è un disastro», e spiega ancora che «questa cosa io l'ho indicata 15 giorni fa, l'ho fatta prima di tutti». Tarantini gli riferisce allora il commento di un politico pugliese: «Se ci fosse stato Prodi a quest'ora eravamo tutti nella merda».



La risposta di Berlusconi è un «eh» seguito da una parola incomprensibile. «Comunque - spiega Berlusconi - noi abbiamo individuato le cose giuste.., abbiamo portato.., noi abbiamo fatto così, subito.., adesso abbiamo portato tutti i Paesi europei a fare la stessa cosa.., e infine, stamattina, oggi, Bush, su, appunto, nostra indicazione, una settimana fa, con Tremonti che è stato là», «nazionalizzano 9 banche, e così garantiscono la banca, e nessuna banca può fallire.., e quindi il sistema diciamo delle banche continua a fare il suo mestiere.. di (incomprensibile) l'economia, gli investimenti.., e lasciamo che la febbre finanziaria resti nel luogo della follia che sono le Borse».



Un angioletto per il mal di schiena. Il 23 settembre 2008 Silvio Berlusconi confida a Gianpaolo Tarantini di avere mal di schiena, il colpo così detto della strega.. e l'imprenditore barese gli dice
«le mando un angioletto, così le faccio passare il colpo della strega..». Proposta alla quale Berlusconi risponde con un »appunto«, convinto che »la strega non prevarrà«. L'ex premier elenca allora a Gianpaolo Tarantini tutti i suoi impegni della giornata. «Ho fatto il consiglio dei ministri, io ed Elvira, - dice - con cui ho approvato, niente, in un tempo abbastanza ristretto, la Finanziaria per 3 anni.., che presenteremo in Parlamento, senza l'assalto alla diligenza che si è sempre verificato nella storia della Repubblica..; quindi, una cosa epocale..;».
Ma subito il Cavaliere cambia argomento.
«Allora, stasera? Porterei una, 2, 3 ragazze, da parte mia..».



«Sono sempre pieno di guai». Silvio Berlusconi è giù di morale. Lo confida al telefono a Gianpaolo Tarantini. E la conversazione del 4 novembre 2008. «Un povero presidente - dice Berlusconi - è considerato un po' nulla.., c'ha addosso tutti.., radio, giornali, televisioni, giudici.., e non ha nessun potere..; non posso far niente di niente, devo solo subire tutto.., (incomprensibile) sempre anche con (incomprensibile) gli alleati».



Serata con due bambine. Suggerisce a Tarantini «le due cantanti cubane, la Gemma.., un'altra cantante, non lo so.., che cosa dici se chiamiamo anche Rossella, che c'ha una ragazza che canta in Vaticano, molto brava, e magari invitiamo anche Fabrizio Del Noce, il direttore della fiction della rete Uno della Rai...così le ragazze sentono che c'è lì qualcuno che ha il potere di farle lavorare..». E in una telefonata di qualche minuto più tardi chiarisce «ecco, quindi, le ragazze hanno l'idea di essere di fronte a uomini che possono decidere.. del loro destino». Confida poi a Gianpi «io c'ho due bambine piccole, che è tanto che non vedo.., per cui, una fa.. la, la, la.., la giornalista in Rai.. ehh.. in Mediaset.., allo sport, è una napoletana molto simpatica, molto dolce.., e un'altra bambina di 21 anni, brasiliana, che un po' mi ha.., che mi ha pianto al telefono, dicendomi che l'avevo dimenticata, e allora la faccio venire..; ma insomma, senza.., senza peso..».



Cena con vecchietit ma con molto potere. È la serata del 23 settembre 2009. Gianpaolo Tarantini chiama Silvio Berlusconi per gli ultimi dettagli sulla cena. Tarantini: «Presidente, mi scusi se l'ho richiamata..; no, solo per dirle che mi ha chiamato Francesca, e chiedeva se poteva portare due amiche molto carine, amiche sue..». Berlusconi: «.. molto?». T: «.. carine, mi ha detto..» B: «.. molto belle?» T : «.. molto belle..» B: «.. io penso di sì.., noi siamo messi così, come uomini..» Elencando, quindi, i partecipanti alla serata, Berlusconi cita «Carlo Rossella, presidente di Medusa..» E ancora «Fabrizio Del Noce, ehh.. direttore di Raiuno, responsabile di tutta la fiction Rai..». «.. sono persone che possono far lavorare chi vogliono..», dice l'ex premier. «Sono dei vecchietti» continua Berlusconi «però hanno molto potere..».



Silvio con Belen. «Se un giorno tu avessi la voglia di passare una cena con me o di vedermi, io sono a tua disposizione..; va bene?». Silvio Berlusconi parla con Belen Rodriguez, tramite il telefono di Gianpaolo Tarantini. La conversazione è del 3 gennaio 2009, quando l'imprenditore barese era intercettato dalla Procura di Bari. Solo una ventina di giorni prima Tarantini aveva prospettato all'ex premier la possibilità di invitare a cena Belen, ma Berlusconi aveva detto «è la donna di un mio giocatore, e non posso chiamarla». Ma il 3 gennaio le cose sono evidentemente cambiate. Berlusconi: «ecco..; senti, e con il tuo ragazzo è finito tutto?» Belen: «.. beh.., al momento sì.., non lo so, non so cosa.. che cosa succederà .. ma comunque sono molto tranquilla..». Berlusconi: « .. sì, va bene.., meno male, va..;senti, adesso hai visto questa cosa su Mediaset.., ti piace?» Belen: «.. sì.., come fa a non piacermi?» Berlusconi: «.. eh.., meno male..». Qualche istante più in là nella conversazione. Berlusconi: «puoi immaginare chi è stato che ha detto.. (ride)» Belen: «(ride) (incomprensibile) lo immaginavo che (incomprensibile), avevo qualche dubbio, ma adesso ne ho la conferma». Berlusconi le confida: «avevo tante pressioni da Briatore, per mettere la sua», «che sapeva, era già fissata, quindi ho dovuto veramente fare una pressione, ma mi sembrava giusto che tu fossi.. la ragazza che in questo momento è la donna.., che in questo momento aveva avuto più popolarità, e penso che sia anche un'occasione abbastanza importante per segnalarti». Quindi la invita a cena e conclude la conversazione dicendole: «Sai comunque che hai, qualunque cosa, che hai un amico ed un estimatore che ti vuole bene», e la saluta con un «ciao piccola».
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