Ebola, il ministero della Salute: nessun rischio per l'Italia

Ebola, il ministero della Salute: nessun rischio per l'Italia
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Giovedì 31 Luglio 2014, 15:52 - Ultimo aggiornamento: 15:54
Nessun rischio per Ebola in Italia. Lo afferma il ministero della Salute in una nota che sottolinea come il nostro Paese attrezzato per valutare e individuare ogni eventuale rischio di importazione della malattia». L'Oms e il Centro Europeo Controllo Malattie dell'Unione Europea, ricorda il ministero, non raccomandano a tutt'oggi misure di restrizione di viaggi e movimenti internazionali.



«Il Ministero della Salute italiano ha dato per tempo disposizioni per il rafforzamento delle misure di sorveglianza nei punti di ingresso internazionali - si legge nel documento - e sono state date indicazioni affinchè il rilascio della libera pratica sanitaria alle navi che nei 21 giorni precedenti abbiano toccato uno dei porti dei Paesi colpiti avvenga solo dopo verifica, da parte dell'Usmaf, della situazione sanitaria a bordo. Per ciò che concerne gli aeromobili è stata richiamata la necessità della immediata segnalazione di casi sospetti a bordo».



Pur in presenza di un rischio remoto di importazione dell'infezione, conclude il comunicato, va ricordato che l'Italia non ha collegamenti aerei diretti con i Paesi affetti. «Riguardo le condizioni degli immigrati irregolari provenienti dalle coste africane via mare - spiega il documento - la durata di questi viaggi fa sì che persone che si fossero eventualmente imbarcate mentre la malattia era in incubazione manifesterebbero i sintomi durante la navigazione e sarebbero, a prescindere dalla provenienza, valutati per lo stato sanitario prima dello sbarco, come sta avvenendo attraverso l'operazione Mare Nostrum. Si ribadisce che il rischio di infezione per i turisti, i viaggiatori in genere ed i residenti nelle zone colpite, è considerato molto basso se si seguono alcune precauzioni elementari».



La Commissione Ue, per rispondere alla più grande epidemia di ebola mai registrata, ieri ha annunciato di aver stanziato due milioni di euro in più che porteranno a 3,9 milioni l'aiuto totale per combattere la malattia nell'Africa occidentale. E, sebbene i rischi che arrivi in Europa siano «bassissimi», fonti fanno sapere che l'Ue è attrezzata per rispondere all'eventualità che il contagio si estenda.



Secondo quanto spiegano fonti europee, «non si può scartare l'ipotesi che un caso giunga in Europa, ma l'Ue ha i mezzi per contenere rapidamente l'epidemia». Come ha dimostrato un caso sospetto a Valenzia, che è stato immediatamente messo in quarantena e le tempestive analisi hanno poi dato esito negativo. L'Ue, spiegano le fonti, ha un sistema di allerta e tutti gli Stati hanno infrastrutture ospedaliere in grado di trattare questi casi.