Le indagini sono andate avanti anche con l'intervento della Dda di Roma e del sostituto procuratore aggiunto Cascini, e il coordinamento della Direzione Centrale dei Servizi Antidroga. Per la polizia due ventenni romani hanno avuto nell'organizzazione il ruolo di corrieri, mentre il capo indiscusso, operante su Roma, era un quarantaquattrenne della famiglia Di Silvio, legato al clan Casamonica per averne sposato una nipote. Secondo le indagini, quest'ultimo sarebbe stato impegnato a rifornire famiglie Rom dedite allo spaccio e operanti perlopiù a Frosinone, Venafro e Avezzano. L'attività, sempre secondo gli investigatori, ha consentito al clan di accumulare un ingente patrimonio, fatto anche di prestigiosi beni immobili e mobili. La polizia, oltre ai venti arresti, ha proceduto al sequestro preventivo di due ville faraoniche a Frosinone e Ferentino e di due auto di lusso.
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