Crisi Ilva, dalla Camera l'ok definitivo al decreto legge Renzi: «Riparte la speranza»

Crisi Ilva, dalla Camera l'ok definitivo al decreto legge Renzi: «Riparte la speranza»
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Martedì 3 Marzo 2015, 18:46 - Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 11:47
La Camera ha approvato in via definitiva il decreto proveniente dal Senato sull'Ilva, sullo sviluppo della città e dell'area di Taranto. Il provvedimento è stato varato con 284 voti a favore, 126 contro (M5S, Sel e Lega Nord) e 50 astenuti (Fdi e Fi).



«L'acquisizione di risorse per attuare il Piano ambientale è il cuore di questo dl Ilva. Obiettivo garantito dalla norma inserita che esplicita il procedimento per rendere disponibili le risorse sequestrate ai Riva: 1,2 miliardi di euro, a cui potrebbero aggiungersi altri 700 milioni di euro». Lo ha detto nell'Aula della Camera Alessandro Bratti del Pd, in dichiarazione di voto sul dl Ilva.



«Si tratta - ha aggiunto - di risanare il sito rilanciando un'attività produttiva che deve applicare le migliore tecnologie, come previsto dall'Europa. Un percorso, unico caso in Europa, che si è tradotto nel commissariamento pubblico di una grande azienda privata per motivi ambientali. Per l'azienda sono previste consistenti risorse finanziarie garantite dallo sblocco dei fondi Fintecna (156 milioni di euro) e una disponibilità di linee di credito ordinarie per circa 260 milioni di euro. Fino a 400 milioni di euro, assistiti dalla garanzia dello Stato pari a 150 milioni, serviranno per avviare gli investimenti impiantistici e di ammodernamento tecnologico degli altiforni. Inoltre, con l'entrata in vigore a gennaio della norma sull'autoriciclaggio, le risorse sono oggi bloccate, sotto sequestro, e nessuno può utilizzarle per altri scopi.



Tutte questa operazioni porteranno alla futura cessione o all' affitto dell'ILVA ad una Newco; non si tratta quindi di una statalizzazione, come qualcuno ha sostenuto. Da ricordare infine, gli interventi per la tutela delle imprese dell' indotto e i 10 milioni messi a disposizione per la messa in sicurezza e il trasferimento dei 17000 fusti di materiale radioattivo e di scorie chimiche. Vi sono poi altre due questioni che il Pd chiede al Governo: l'uso degli scarti di acciaieria e del loro utilizzo per i rilevati ferroviari e i sottofondi stradali e il potenziamento del personale della struttura dei controlli di Arpa Puglia, con attenzione a quello operante in Taranto».



«Approvato definitivamente il decreto legge. Per Taranto (e per l'Ilva) riparte la speranza». Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi. E accompagna al messaggio l'hashtag #lavoltabuona. Il decreto legge sull'Ilva «resta per me uno degli atti più emozionanti, pensando ai lavoratori, alle famiglie, ai bambini di questa città bella e disperata. Riparte la speranza: questa è #lavoltabuona anche per Taranto», aggiunge il presidente del Consiglio Matteo Renzi su Facebook.



UILM

«La conversione del decreto legge sull'Ilva in legge è un punto di partenza strutturale per l'industria siderurgica nazionale e per l'economia dell'intero Paese».
Ad affermarlo in una nota è Rocco Palombella, segretario generale della Uilm dopo l'approvazione del provvedimento in questione da parte della Camera dei Deputati. Da oggi, aggiunge, «occorre agire perché la gestione della newco possa determinare i risultati positivi che si prefigge, unire cioè il diritto alla salute e quello al lavoro». In quest'ottica, rileva il leader della Uilm, «l'azienda siderurgica potrà ritrovare le condizioni per poter competere con la concorrenza ed essere venduta alle condizioni migliori ad un gruppo siderurgico capace di farla espandere ancor di più, garantendo i livelli produttivi, quelli occupazionali e le idonee condizioni ambientali».








LEGAMBIENTE

«Quello approvato è un decreto a senso unico, schiacciato sulle esigenze della produzione, invece che sulla necessità di protezione della salute e dell'ambiente». Lo affermano in una nota il vicepresidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, il presidente regionale Francesco Tarantini e il presidente del Circolo di Taranto Lunetta Franco, commentando la conversione in legge del decreto che riguarda il Siderurgico. «Seguiremo nelle prossime settimane - aggiungono - l'effettivo inserimento in altro provvedimento legislativo di norme che consentano il potenziamento degli organici di Arpa Puglia e l'arrivo dei fondi sequestrati dalla magistratura milanese e vincolati all'attuazione delle prescrizioni Aia. La dotazione finanziaria assegnata al Commissario rende comunque possibile cominciare a mettervi mano, senza attendere».



Viste le premesse, osservano ancora gli ambientalisti, «fin da ora manifestiamo quello che è più di un generico timore sull'effettivo rispetto dei tempi di attuazione del Piano Ambientale: dopo il settimo ci attendiamo l'ottavo decreto Ilva». I rappresentanti dell'associazione plaudono invece al recepimento di alcune osservazioni presentate in fase di discussione, come la modifica della «norma con cui si dispone l'utilizzo delle somme sottoposte a sequestro penale ai fini della realizzazione del Piano ambientale» e l'esplicita «indicazione dei tempi di ultimazione del Piano Ambientale, coincidente con la scadenza del 4 agosto 2016»
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