Spending review, Cottarelli: «Diamo l'auto blu solo al ministro come in Inghilterra, io punto a 2 punti di Pil»

Spending review, Cottarelli: «Diamo l'auto blu solo al ministro come in Inghilterra, io punto a 2 punti di Pil»
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Giovedì 21 Novembre 2013, 17:40 - Ultimo aggiornamento: 17:50
ROMA - Il nuovo commissario per la revisione della spesa Carlo Cottarelli ha almeno due vantaggi sul suo predecessore Enrico Bondi: il primo il gusto per la battuta e un pizzico di autoironia, il secondo è che «non è un uomo solo al comando». L'ironia si è rivelata oggi anche ai microfoni di Radio anch'io quando, annunciando la sua intenzione di tagliare, ancora e pesantemente, le auto blu, ha detto: «io ho le scarpe blu. Andrò in giro a piedi e ci gioverà la salute». E poi, fra il modesto e l'austero, «ho rifiutato l'auto di rappresentanza perchè non la ritenevo appropriata alla mia funzione», premessa per annunciare che, fosse per lui, la funzione nella P.A. alla quale attribuire un auto blu è solo quella di ministro.



«Sarebbe opportuno fare come in Inghilterra dove c'è solo un'auto blu per il ministro» dice mentre il Formez annuncia che al primo novembre le auto blu sono passate da 7.162 unità di gennaio 2013 a 6.504 unità (le «grigie» da 53.277 a 50.077) con un risparmio di 110 milioni di euro, e il ministro della Pubblica amministrazione Giampiero D'Alia aggiunge, in sintonia con Cottarelli: «qualche passo in avanti è stato fatto. Ma il numero di auto blu in Italia resta ancora su livelli non accettabili, specialmente nelle realtà del Mezzogiorno».



Col taglio delle auto blu però si fa ben poco. L'obiettivo fissato da Saccomanni è ben più ambizioso: 32 miliardi in tre anni, dal 2014 al 2016, ovvero 2 punti di Pil. Un bel lavoro al quale Cottarelli si prepara «con lo spirito pieno di speranze». Ottimismo del mattino (l'intervista è stata fatta alle 9.30), ma anche voglia di dimostrare che in Italia le cose si sanno fare e si sanno fare bene. «Ero stanco di essere all'estero e di sentire che in Italia occorreva fare le riforme e che non si riusciva a farle, perchè non è vero: alcune riforme si sono fatte e si sono fatte bene» come quella delle pensioni. Ha detto, dopo aver dichiarato, con un pizzico di revanscismo, a un quotidiano: «Abbiamo battuto la Germania nel calcio per 16 anni, ora possiamo benissimo batterla sul terreno dell'efficienza».



A differenza del suo predecessore Enrico Bondi, Cottarelli, oltre all'ironia, avrà anche il vantaggio di non essere '«un uomo solo al comando a fare tutto il lavoro». «Non faremo le cose dall'alto. - ha detto oggi - È impossibile fare una revisione della spesa pubblica contro i ministeri, bisogna farla insieme». E ancora: «i ministeri avranno un ruolo principale nei gruppi di lavoro. Noi saremo presenti con i nostri rappresentanti. Sui risultati io manterrò la mia autonomia di giudizio». Insomma saranno i ministeri co-responsabili delle decisioni e dei tagli. Quanto alla mobilità del personale della P.a.: «saranno sentite le parti sociali». Così avverrà per il ministero della Salute, come annunciato ieri dal ministro Beatrice Lorenzin dopo l'incontro con il commissario. E così sarà con tutti gli altri ministri ai quali oggi Cottarelli ha illustrato il piano in Cdm.
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