Concordia, il padre del musicista morto nel naufragio: «26 anni? Mi sembra pochino»

Concordia, il padre del musicista morto nel naufragio: «26 anni? Mi sembra pochino»
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Lunedì 26 Gennaio 2015, 17:46
«Ventisei anni? Forse sono pochi, io almeno sono di questo parere, ma diciamo che la sentenza è stata giusta».

Così reagisce il padre di Giuseppe Girolamo, il musicista pugliese che lavorava sulla Costa Concordia e che nella notte del 13 gennaio 2012 perse la vita, alla richiesta del pm per l'ex comandante della Concordia. «Tenuto conto di quello che abbiamo sentito fino ad ora, forse 26 anni sarebbero anche pochi, forse meriterebbe anche di più. Ma alla fine - dice al telefono con il cronista Giovanni Girolamo - 26 o 30, purtroppo le persone a noi care non tornano più. La sentenza è stata giusta». «Tutte le volte le notizie sulla Concordia ci rinnovano il dolore», afferma ancora Girolamo che comunque ricorda con piacere le tante persone che hanno dimostrato affetto e riconoscenza per il giovane musicista che morì per salvare un bambino dal naufragio.



La Regione Toscana. «Avevo chiesto che ci rimborsassero tutti i danni che abbiamo avuto, di marchio, di carattere ambientale, per il resto non voglio commentare: mi pare, come si dice con parole semplici, uno sciagurato, uno che porta sciagura a sè e anche agli altri alla fine».
Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla richiesta di 26 anni di reclusione fatta dalla procura per Francesco Schettino. «Sono valutazioni diverse, mi fermo qui», ha aggiunto, a margine della presentazione del progetto di Agenzia regionale per il lavoro.
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