Concordia, non ci sono solo i 32 morti: il naufragio causò molti malati gravi

Concordia, non ci sono solo i 32 morti: il naufragio causò molti malati gravi
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Lunedì 22 Settembre 2014, 20:32 - Ultimo aggiornamento: 23 Settembre, 23:59
Non solo 32 morti: il naufragio della Costa Concordia avrebbe causato malattie gravissime da cui alcuni passeggeri non guariranno pi.



Un turista di Gaggio Montano (Bologna) che aveva superato, guarendo, i postumi di un'ischemia avuta cinque anni prima, ha visto insorgere dopo il Giglio una sindrome di Parkinson che ne ha peggiorato nettamente le condizioni di vita.



La sorella, anche lei sulla nave, vive col "dubbio diagnostico" che certi sintomi neurologici siano conseguenze da stress post evento o i prodromi di una demenza senile. Un'altra passeggera ha maturato, dopo ore nella nave rovesciata, una bronchite cronica da cui non si riprende più insieme a insonnia e a disagi relazionali per cui se incontra qualcuno che conosce cambia strada o marciapiede perchè teme che le chieda qualcosa sul naufragio.



Sono i casi più eclatanti - ma ne sono stati riferiti altri da una neurologa e da tre medici legali che hanno testimoniato come consulenti delle parti civili - del danno biologico patito dai passeggeri della Concordia. Il problema del processo è la prova e la quantificazione del risarcimento che le parti civili chiedono all'imputato Francesco Schettino e al responsabile civile Costa Crociere spa, anche un milione di euro.



Danno biologico che è il tema cardine dell'udienza di oggi, la numero 42, con cui a Grosseto è ripreso il processo sul disastro del Giglio, con assente per la prima volta, peraltro per malattia - ha la febbre, "Ieri il termometro misurava 39.4", ha riferito un suo avvocato - proprio Schettino, che finora non aveva mancato un'udienza.



C'è stato o no il danno biologico? In sostanza le parti civili hanno illustrato che «il naufragio - ha detto l'avvocato Michelina Suriano - è stato evento scatenante dei traumi che hanno portato a malattie gravi».



Tra le vicende mediche evidenziate dagli specialisti, anche quella di un cardiopatico, la cui patologia veniva tenuta sotto controllo senza particolari problemi, che dopo il naufragio avrebbe sviluppato fibrillazioni atriali curate in lunghi mesi di terapie. Un'altra donna, sempre del Bolognese, già afflitta da cefalea, avrebbe chiuso le relazioni sociali ritirandosi in casa.



Un altro passeggero avrebbe invece subito atteggiamenti ossessivi per cui in ogni conversazione va a finire per parlare del naufragio della Concordia e, come altri naufraghi, dice di avere sempre "paura di morire". Tuttavia, partendo dal caso di Parkinson, l'avvocato difensore di Costa Crociere, Marco De Luca ha detto: «Abbiamo fatto fare ovviamente ogni genere di ricerche sulla possibile casualità di queste sindromi di Parkinson collegate all'evento», cioè il naufragio della Concordia, «ma non abbiamo rinvenuta nessuna letteratura scientifica e nessun precedente in questo senso».



Quindi, prosegue il legale, «sia la Compagnia di navigazione Costa, sia quella di assicurazione, hanno la più ampia disponibilità a risarcire i danni. Però noi dobbiamo garantire equanimità nel risarcimento: non è possibile che a situazioni identiche corrispondano risarcimenti diversi. Dobbiamo garantire che tutto avvenga secondo un criterio di giustizia obiettiva». Riguardo alle richieste, anche di un milione di euro, il legale ha detto: «Mi sembrano francamente elevate nei casi di chi non ha subito lesioni personali gravi».
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