Ciro Esposito, conclusa l'autopsia del tifoso ucciso:
«Morto per un colpo sparato ad altezza d'uomo». Il feretro in viaggio verso Napoli

Ciro Esposito, conclusa l'autopsia del tifoso ucciso: «Morto per un colpo sparato ad altezza d'uomo». Il feretro in viaggio verso Napoli
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Giovedì 26 Giugno 2014, 11:38 - Ultimo aggiornamento: 27 Giugno, 02:01

Si conclusa, all'Istituto di Medicina legale della Sapienza di Roma, l'autopsia sul corpo di Ciro Esposito, il tifoso napoletano ferito prima della finale di Coppa Italia e deceduto ieri mattina al policlinico Agostino Gemelli.

Il carro funebre con la bara di Ciro Esposito ha lasciato l'obitorio, ed è giunto a Napoli alle ore 18.45. La bara è stata accolta da un lungo applauso. Resterà nella camera ardente, allestita nell'auditorium dell'VIII municipalità, fino al pomeriggio di domani, quando verranno celebrati i funerali.

Ad attendere il feretro, sin dalle prime ore della giornata di oggi, oltre agli amici ed i parenti, tantissime persone del quartiere. Per il giovane una bara marrone scuro. Dietro il carro funebre una macchina con uno degli zii di Ciro, uno dei suoi legali e altri parenti. Prima che il feretro di Ciro Esposito lasciasse l'obitorio, i familiari del ragazzo hanno pregato insieme sulla bara. Il padre, la madre, tre zii e un fratello del ragazzo, hanno stretto le mani sopra la bara. Con loro un sacerdote, Padre Mariano, che è stato vicino alla famiglia in tutti questi giorni.

La camera ardente All'interno della camera ardente sono stati fatti entrare solo i familiari e gli amici più stretti della vittima. Il feretro all'arrivo era seguito da un'autovettura sulla quale c'erano i familiari di Ciro Esposito. Presente anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ha accolto il feretro al casello autostradale di Caserta Nord.

Grande commozione, pianti disperati ma anche applausi per salutare il giovane tifoso che qui viene già definito «un eroe» e, come si legge in un manifesto della VIII municipalità «Vittima innocente della criminalità e della violenza». A quanto si apprende la camera ardente resterà aperta per l'intera notte. A breve è atteso l'arrivo anche di tantissimi tifosi, soprattutto quelli della zona che con Ciro dividevano la grande passione per il calcio, per la loro squadra del cuore: il Napoli.

L'autopsia. L'esame, eseguito dal professor Costantino Ciallella insieme al consulente di parte Giuseppe Cenname si è svolto all'obitorio comunale del Verano dove si sono riuniti i legali della famiglia Esposito Damiano De Rosa, Angelo Pisani e Sergio Pisani.

«Le operazioni autoptiche sulla salma di Ciro si sono appena concluse, il tempo della vestizione e Ciro torna a Napoli», ha detto Pisani, che sull'esito dell'autopsia ha poi aggiunto: «Il risultato era scontato. Non si è intromessa alcuna causa sopravvenuta che può aver da sola determinato l'evento».

Ciro è morto per un colpo di pistola sparato ad altezza d'uomo che lo ha raggiunto alla schiena. È quanto stabilito dall'autopsia eseguita oggi dal medico legale Costantino Cialella. Sia la vittima che la persona che ha sparato erano in posizione eretta.

Lo stesso Ciro aveva confidato ai parenti, che lo hanno riferito alla Digos, che prima di essere ferito si era avventato su Daniele De Santis, scaraventandolo a terra. Quest'ultimo avrebbe fatto fuoco dopo essersi rialzato. Nel corso dell'autopsia è stato anche estratto dal corpo di Esposito il proiettile. Sarà verificato se proveniente dalla pistola recuperata.

Il proiettile che ha raggiunto alla schiena Ciro ha lacerato un polmone e si è fermato nella quinta vertebra. Causa della morte dunque la lacerazione del polmone che ha portato ad un collasso multifunzionale progressivo.

«Il dato che emerge dall'autopsia è che il proiettile è passato in mezzo alle costole per poi conficcarsi nella colonna vertebrale». Lo dice Sergio Pisani, il legale di Ciro Esposito.

Angela Tibullo, la criminologa di parte nominata dalla famiglia Esposito, ha riferito che «Durante l'esame non sono stati ritrovati frammenti metallici, segno che l'operazione di estrazione del proiettile andò bene». Intanto l'avvocato Damiano De Rosa si è recato in Procura a sbrigare le procedure burocratiche necessarie per liberare la salma di Ciro Esposito e permettere il suo trasferimento a Napoli per i funerali di domani pomeriggio.

Secondo quanto dichiarato da un sacerdote vicino alla famiglia, la salma del ragazzo potrebbe essere restituita ai suoi cari a metà pomeriggio.

All'aggressione non partecipò solo De Santis Ciro Esposito avrebbe confermato che all'agguato del 3 maggio scorso contro il pullman dei tifosi del Napoli, culminato nel suo ferimento, parteciparono altre persone oltre a Daniele De Santis. Lo ha detto uno dei legali del giovane tifoso morto, Damiano De Rosa, parlando dell'audio con la voce del ragazzo registrato dai familiari, tra il 20 e il 30 maggio, durante la lunga degenza al policlinico Gemelli. «Ha riconosciuto De Santis e confermato che più di una persona partecipò all'aggressione».

Il file verrà acquisito in giornata dalla procura di Roma. I pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio, esamineranno la registrazione per verificare se l'accusa del tifoso azzurro è esplicitamente rivolta a De Santis e, se necessario, ascolteranno anche il parente di Ciro che ha realizzato il file. Non è escluso neanche una perizia fonica qualora fosse ritenuta indispensabile.

Fiori davanti all'obitorio Un mazzo di fiori e un biglietto con scritto "Ciao Ciro" campeggiano davanti all'obitorio comunale di piazzale Verano, dove si sta svolgendo l'autopsia di Ciro Esposito. Una sciarpa del Napoli avvolge i fiori e il biglietto, che è firmato da quattro persone: Giselda, Tiziana, Mario e Ottaviano.

Decine di corone di fiori stanno giungendo invece alla camera ardente dove tra poco giungerà il feretro del tifoso Ciro Esposito. Nell'intero quartiere di Scampia, alla periferia di Napoli, sono stati esposti decine di striscioni per ricordare il giovane morto dopo una lunga agonia durata circa 50 giorni. Ad accogliere il feretro, il sindaco Luigi de Magistris.

I familiari «Ringraziamo il presidente della Repubblica per il telegramma di condoglianze che ci ha inviato e ci appelliamo alla sua umanità e a quella della magistratura affinchè Ciro possa tornare a casa oggi». A parlare, a nome della famiglia Esposito, è lo zio Enzo. «Saremo noi familiari più stretti ad accompagnarlo in questo triste viaggio di ritorno a Napoli - ha aggiunto lo zio - Non lo lasceremo solo».

I genitori di Ciro Esposito sono poi andati all'obitorio dell'Istituto di Medicina legale della Sapienza, a Roma, dove si è svolta l'autopsia. Giovanni Esposito e Antonella Leardi, accompagnati da altri parenti, non hanno rilasciato dichiarazioni.

La fidanzata: «Voglio giustizia per far rivivere Ciro». «Fate tutto ciò che potete affinchè Ciro possa continuare a vivere attraverso una giustizia immediata». È l'appello della fidanzata di Ciro Esposito, Simona Rainone, riferito da uno dei legali della famiglia del giovane tifoso ucciso, Damiano De Rosa.

I funerali. Cantici al Signore per ringraziarlo di aver accolto in cielo il loro congiunto e possibilità di celebrare all'aperto o in qualsiasi altro posto i funerali. Domani per Ciro saranno celebrati i funerali con rito evangelico da un pastore o da un anziano.

Ai familiari oppure agli amici sarà data la possibilità, così come prevede il rito, di rilasciare una testimonianza al termine della funzione. Durante le esequie sarà letto anche un passo del Vangelo.

Napoli dona il tumulo per la sepoltura. Il Comune di Napoli dona il tumulo per la sepoltura di Ciro Esposito. La Giunta, su proposta dell'assessorato al Patrimonio e Cimiteri, ha approvato oggi una delibera con cui ha messo a disposizione della famiglia Esposito un tumulo nel cimitero di Secondigliano per la sepoltura di Ciro, il tifoso napoletano morto ieri all'alba in seguito alle ferite riportate negli scontri che precedettero la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina lo scorso 3 maggio. La famiglia potrà così seppellire il figlio Ciro nel cimitero dell'area nord di Napoli dopo i funerali che si terranno domani pomeriggio in piazza Grandi Eventi a Scampia.

Un ultrà della Roma in visita all'obitorio. Un ultrà della Roma è andato all'obitorio in Piazzale del Verano «per fare le condoglianze alla mamma di Ciro - ha spiegato - perchè una cosa come questa non può succedere». L'uomo, Ermanno Antonini, 45 anni, ultrà della Roma da decenni, è in attesa dell'uscita del feretro di Ciro Esposito in mezzo ai cronisti.

«Conosco Daniele De Santis e se ha fatto questa cazzata enorme è giusto che paghi - ha detto Antonini -. Un ragazzo non può morire per il calcio. Ma se non cambiano le cose succederà ancora».

L'ultrà della Roma non è poi riuscito a parlare con la madre di Ciro Esposito, che assieme al padre e all'altro figlio Michele è andata via da un ingresso secondario dell'obitorio. Il tifoso giallorosso è stato avvicinato davanti all'Istituto di Medicina legale da un giovane sostenitore del Napoli, Aurelio Gallotto, e i due si sono abbracciati davanti alle telecamere.

«Sono qui per rispetto a un ragazzo che se ne è andato via per seguire la sua squadra del cuore», ha detto Gallotto, originario di Salerno e nella capitale da tre anni. I due tifosi hanno detto di non credere che ci sarà ora una guerra tra ultrà della Roma e del Napoli.

Inler, tributo a Ciro su Twitter. «Sarai per sempre una parte di noi»: su Twitter il giocatore del Napoli e capitano della Svizzera, Gokhan Inler, ricorda Ciro Esposito, il tifoso della squadra partenopea morto ieri mattina dopo esser rimasto ferito, a Roma, lo scorso 3 maggio poche ore prima della finale di Coppa Italia.

Il centrocampista ha anche postato una foto in cui si vedono le gambe di un tifoso sugli spalti: il campo di gioco non è però fatto di erba verde, ma di nuvole. Tweet di cordoglio anche del difensore del Napoli, Federico Fernandez: «Ciro - ha scritto il giocatore dell'Argentina - hai lasciato un vuoto in tutti noi, cercheremo di vincere anche per te, condoglianze alla Famiglia».

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