Un uomo di 47 anni, Roberto Russo, ha accoltellato intorno alle 7 di stamattina due delle sue figlie, di 14 e 12 anni, Marika e Laura, mentre dormivano nella loro casa a San Giovanni La Punta, in provincia di Catania. La più piccola è morta, mentre la sorella è in condizioni gravissime. L'uomo ha tentato il suicidio conficcandosi la lama nell'addome. Nella casa in cui è avvenuta la tragedia, in via della Regione 142, sono arrivati carabinieri della compagnia di Gravina e del comando provinciale di Catania e ambulanze del 118.
I tre la notte scorsa dormivano insieme nel letto matrimoniale dei genitori.
Roberto Russo è in stato di arresto per omicidio e tentativo di omicidio aggravati ed è piantonato in ospedale.
Dalla crisi matrimoniale alla tragedia. Non si esclude alcuna ipotesi per tentare di giungere al movente del raptus omicida. Russo potrebbe aver agito per gelosia, visto che la moglie lo aveva lasciato da alcuni giorni e si era trasferita a casa dei genitori, nel vicino paese di Trecastagni. «Niente di serio - dice un parente - Tutto era in fase di
ricomposizione, ieri sera lui e la moglie si erano visti».
Russo da due anni era ufficialmente senza lavoro, dopo essere stato licenziato, per problemi economici, da un'azienda che lavorava per la grande distribuzione. Viveva facendo il venditore ambulante.
Russo aveva lasciato un biglietto per chiedere scusa alla famiglia. Russo, prima dell'aggressione nei confronti delle figlie, aveva lasciato un messaggio alla famiglia. Il testo della missiva è "blindato" da magistratura e carabinieri che lo hanno acquisito. Sembra, comunque che l'uomo abbia scritto per chiedere scusa alla famiglia, spiegando il gesto con la fragilità psicologica che stava vivendo. Non ci sono richiami a episodi analoghi, escluso quindi che sia stato un caso di emulazione.