Caserta, muore bimba di tre anni: aveva la febbre alta

Caserta, muore bimba di tre anni: aveva la febbre alta
di Claudio Lombardi
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Mercoledì 4 Marzo 2015, 10:25 - Ultimo aggiornamento: 17:15
Restano da chiarire le cause del decesso di Chiara. La bambina, che a ottobre avrebbe compiuto 4 anni, di Caturano, un quartiere di Macerata Campania, è morta lunedì sera all'ospedale «Sant'Anna e San Sebastiano», pare per una grave insufficienze respiratoria.



Sembra che la piccola, ma la dinamica dei fatti è oggetto d'indagine, sia giunta al presidio sanitario di Caserta, accompagnata dai genitori, Antonio Mirto e Teresa Dell'Aquila, già in arresto cardiaco. Con un caso disperato tra le mani, il personale del reparto di Medicina d'urgenza avrebbe fatto di tutto pur di rianimarla; ogni tentativo, però, si sarebbe rivelato vano. Sull'episodio indagano i carabinieri della compagnia di Caserta, agli ordini del capitano Andrea Dell'Olio.



La famiglia ha sporto denuncia contro ignoti; spetterà ora agli inquirenti capire cosa sia realmente successo e se ci sono delle responsabilità e, soprattutto, in capo a chi. Intanto, il pubblico ministero di turno ha aperto un fascicolo, ha richiesto la cartella clinica e ha disposto il sequestro della salma, sulla quale sarà eseguita l'autopsia; l'esame fornirà elementi utili a fare luce su una vicenda avvolta nel mistero.



Chiara era assente da scuola, il plesso dell'infanzia «Edmondo De Amicis» di via Albana, dal 23 febbraio; erano giorni che stava male, accusando febbre e vomiti, sintomi che il pediatra di famiglia avrebbe associato all'influenza, che quest'anno è molto aggressiva. La corsa in ospedale sarebbe scattata, a quanto si apprende, dopo una crisi convulsiva.



La notizia della morte si è subito diffusa in città; alcuni hanno parlato di meningite, innescando preoccupazione negli altri genitori della scuola di Caturano. Un'ipotesi che il dirigente scolastico dell'istituto comprensivo «Presidio di legalità» di Macerata, Carmela Mascolo, ha immediatamente scartato: «Ho parlato con la madre - rivela la preside - e mi ha assicurato che non si è trattato di meningite. Resta intatto il dramma, che merita silenzio e rispetto».



Nel pomeriggio di ieri, si era sparsa anche la voce che sarebbe stato disposto per oggi, in via precauzionale, la chiusura del plesso di via Albana, che ospita pure una scuola primaria. Ma anche questa notizia si è poi dimostrata infondata. Lo ribadisce il sindaco Luigi Munno: «Senza un'indicazione di un'autorità sanitaria - precisa - non posso emettere un'ordinanza di chiusura. Anch'io ho avuto contatti con la famiglia: non ritiene fondata la tesi della meningite. Tuttavia, se dall'autopsia dovessero emergere cause infettive, non esiterò un istante a intervenire per garantire la massima sicurezza ai nostri ragazzi. Nel frattempo - aggiunge - non fomenterei facili allarmismi».



Chiara era la seconda figlia di Antonio e Teresa; la sorella maggiore ha 8 anni. I coniugi Mirto abitano in uno stabile in via Vittorio Emanuele; i residenti del quartiere li descrivono come una famiglia normale, come tante, alle prese con gli affanni del quotidiano. «Non li conosco di persona e posso solo immaginare il dolore che stanno provando. Sono padre anch'io e l'idea per perdere un figlio, qualunque motivo ci sia alla base, mi sconvolge. Spero - conclude Munno - che la magistratura faccia presto chiarezza».
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