Carne bovina infetta e marchi falsificati
blitz dei Nas, sequestri in tutta Italia

Carne bovina infetta e marchi falsificati blitz dei Nas, sequestri in tutta Italia
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Martedì 10 Giugno 2014, 08:12 - Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 08:40
I carabinieri del Comando per la Tutela della salute hanno avviato all'alba l'esecuzione di 78 decreti di perquisizione e sequestro in 21 province di 12 regioni da nord a sud nell'ambito di un'indagine, denominata "Lio" e condotta dal Nas di Perugia, relativa alla illecita commercializzazione di bovini infetti, con marchi auricolari contraffatti e dichiarati falsamente di razza pregiata. L'operazione è stata condotta nelle provincie di Arezzo, Avellino, Bari, Foggia, L'Aquila, Latina, Lodi, Matera, Padova, Perugia, Pesaro Urbino, Pistoia, Potenza, Ravenna, Rieti, Roma, Siena, Terni, Torino, Verona e Viterbo.



L'operazione. Sequestri per quattro milioni di euro, 65 indagati e sigilli a quattro aziende agricole. E' questo il bilancio dell'operazione che dalle prime ore della mattina ha visto impegnati oltre 300 carabinieri dei Nas nel dare esecuzione a 78 decreti di perquisizione e sequestro emessi dalla Procura della Repubblica di Perugia nei confronti di soggetti ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla commercializzazione per la successiva macellazione di bovini infetti e con marche auricolari contraffatte.



I provvedimenti, eseguiti in Umbria, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Lombardia, Abruzzo, Marche, Basilicata, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte, sono stati emessi al termine di un'indagine che dal 2011 ha visto impegnati i carabinieri del Nas di Perugia coordinati dalla Procura umbra.



La prima fase dell'indagine ha portato alla scoperta di un traffico illecito di bovini colpiti da malattie infettive, alcune delle quali trasmissibili all'uomo. Gli animali, nati in aziende dell'Italia meridionale e insulare, venivano avviati alla macellazione grazie all'intermediazione di due aziende, una perugina e una aretina, nonché di allevatori e medici veterinari che riuscivano a fare eludere i controlli sanitari facendo apparire sani i bovini. Al termine di questa prima fase, all'inizio del 2013, sono state sequestrate quattro aziende agricole e 500 bovini vivi, che sono stati abbattuti e distrutti, per un valore commerciale di due milioni e mezzo di euro.



Nella seconda fase delle indagini, i militari hanno ricostruito la vasta organizzazione criminale in cui erano a vario titolo coinvolti 56 allevatori, tre autotrasportatori e sei medici veterinari delle Asl del centro-sud (Perugia, Arezzo, L'Aquila, Foggia, Potenza e Matera), dediti alla falsificazione di passaporti e marche auricolari che permettevano di introdurre sul mercato bovini di razza ed età diverse da quelle certificate dai documenti. Sono in corso sequestri di allevamenti di bovini vivi per un valore stimato di circa 2 milioni di euro.
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