Anche Facebook è stato utile agli investigatori nelle indagini sull'omicidio del cameriere bengalese Zakir Hossain. I quattro giovani ritenuti responsabili dell'aggressione aggiornavano spesso i loro profili: le loro foto caricate sul social network sono state usate dalla polizia per l'identificazione
Quattro i componenti del gruppo coinvolto nell'aggressione. Si tratta, secondo quanto appreso, di un tunisino e di giovani residenti in provincia di Pisa, nel territorio del comune di Cascina. Un aiuto agli investigatori per l'identificazione sarebbe arrivato dalla diffusione delle immagini riprese dalle telecamere che hanno filmato quanto accaduto in corso Italia, nel centro di Pisa, e anche l'auto, una Ford Fusion grigia con barre nere laterali, con cui il gruppo si è poi allontanato.
È probabile che alla polizia siano arrivate segnalazioni che hanno consentito di risalire ai componenti del gruppo, uno dei quali ha colpito la vittima, morta 36 ore più tardi per le conseguenze del pugno sferratogli al volto. Ieri era stato anche spiegato dagli inquirenti che lo stesso gruppo, due ore dopo l'aggressione al bengalese, è tornato in centro a Pisa e avrebbe tentato almeno altre due aggressioni. Le vittime non hanno reagito e la situazione non è degenerata.
Sarà chiesta l'estradizione per l'indagato tunisino Hmarouni Hamza, 27 anni, colui che ha tirato il pugno mortale a Zakir Hossain. Oggi al gip del Tribunale di Pisa ha sarà trasmessa la richiesta di custodia cautelare in carcere. Per il tunisino l'accusa è di omicidio preterintezionale. Per Hamza, che risulta incensurato, sarà chiesta l'estradizione dopo che martedì è fuggito con un volo aereo in Tunisia partendo dall'aeroporto di Milano Malpensa.
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