Assalita a calci e pugni da giovani dei centri sociali l'auto con cui il segretario della Lega Matteo Salvini è arrivato a un campo nomadi di Bologna per una visita. L'autista ha accelerato investendo due giovani che cercavano di fermare la vettura. Uno è salito coi piedi sul tetto. L'auto è fuggita seguita a piedi da manifestanti.
L'aggressione Una foto dell'auto distrutta, con i vetri in frantumi è stata postata sui social network proprio da Salvini: «Così i balordi dei centri sociali hanno distrutto la nostra macchina, prima ancora che ci avvicinassimo al Campo Rom - scrive - Noi stiamo bene.
«Siamo stati preventivamente assaliti quaranta contro quattro. Per fortuna la macchina era vicina e siamo illesi...altrimenti saremmo a raccontare un'altra cosa», racconta il segretario della Lega Nord. «C'erano due ragazze dietro - ha aggiunto - e per fortuna le schegge non le hanno colpite. Se uno pensa di farmi paura così sbaglia».
I manifestanti investiti «Non è successo un qualcosa di grave per pura fortuna. Bastava non avere prontezza e finivamo sotto il cofano, abbiamo rischiato di finire con la testa sotto le ruote. Nostri modi non pacifici? La nostra è stata una reazione dopo che hanno buttato giù dieci persone. Per questa carognata, ci sarebbe stato un
omicidio della macchina di Salvini. Parlano i video». È questa la versione di uno dei manifestanti investiti dall'auto del segretario della Lega a poco distanza dal campo Sinti che avrebbe dovuto visitare. «A breve andremo in ospedale a farci controllare - ha aggiunto il manifestante, Loris Narda dei collettivi antirazzisti di Bologna - Se proveranno a tornare saranno respinti».
Bologna, assalto centri sociali. Dietro c'erano due ragazze e Alan Fabbri. Stan tutti bene ma questa non è Democrazia pic.twitter.com/sFWSErmI1O— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 8 Novembre 2014
Già in mattinata c'erano stati momenti di tensione a pochi metri dal campo nomadi di via Erbosa. Un piccolo gruppo di appartenenti alla Lega Nord - in attesa dell'arrivo di Salvini - sono arrivati con un cartello per raccogliere firme per chiudere i campi nomadi. Alcuni giovani dei centri sociali glielo hanno preso e strappato. Non c'è stato alcun contatto, ma insulti e urla. I militati della Lega sono stati accompagnati dietro al cordone della polizia in assetto antisommossa.