A Bologna psicologi gratis per elaborare il lutto: l'accordo tra servizi funebri e la fondazione Ant

A Bologna psicologi gratis per elaborare il lutto: l'accordo tra servizi funebri e la fondazione Ant
di Stefania Piras
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 11 Febbraio 2015, 17:43 - Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 20:45
Finora hanno aiutato le persone che avevano perso un famigliare nella lotta contro il tumore. Adesso gli psicologi della Fondazione Ant vogliono lanciare un salvagente a tutti i bolognesi alle prese con un lutto che non riescono a superare.



E’ il primo esperimento in Italia. L’agenzia comunale Bologna Servizi Funerari e la società Bologna Servizi Cimiteriali (BSC) hanno attivato una collaborazione con Fondazione Ant per proporre un servizio gratuito di assistenza psicologica a chi abbia subìto la perdita di una persona cara.



Un bisogno dell’anima che sembra un lusso in tempi di crisi economica. “In realtà sono percorsi mai facili e non c’è niente di male a chiedere aiuto” spiega Silvia Varani, responsabile dell’unità psico-oncologia dell’unità Ant di Bologna. Ora parlare gratis con uno psicologo per riuscire a convivere con la perdita di una persona cara è possibile. “La nostra unità di psicologia offre da 25 anni un servizio ai malati oncologici, abbiamo seguito10 mila pazienti solo nel 2013 con 20 equipe in tutta Italia. Tra le persone che gravitano attorno ai malati, 700 famigliari hanno avuto bisogno di un supporto dopo la morte del parente”.



“Stare male è normale e il dolore non va fermato - dice innanzi tutto Varani - ma spesso non è cosi naturale oltrepassare il guado, ci sono coniugi che si sentono sperduti, ci sono sintomi di ansia, tachicardia, angoscia. Si va dalla difficoltà a dormire e mangiare, ai sintomi somatici come mal di testa e disturbi gastrointestinali. Sentimenti che possono sfociare nella depressione perché si percepisce una mancanza di senso nelle incombenze quotidiane”. Un limbo che spesso dura a lungo e fa dimenticare che fuori c’è una vita da vivere ancora. Ma come si fa a stare accanto a una persona che subisce un lutto?



“Se a morire è una giovane mamma la famiglia deve completamente ristrutturarsi con il papà che ci chiede come fare con i bambini. Oggi si è più soli e chi perde il coniuge può trovarsi di fronte a una grande dramma senza una rete sociale” spiega Varani.

Il Comune di Bologna ha provato a ragionare in termini di benessere dei cittadini e le richieste d’aiuto c’erano già, seppur mute e doloranti di fronte a semplici operatori dei servizi cimiteriali. Il progetto prevede un minimo di 12 colloqui ma il percorso può essere adattato e prolungato.



Chi dovrebbe rivolgersi a questo servizio?

“Spesso solo quando si calmano le acque e passa lo stordimento, con i mesi viene fuori il dolore. Se vedete però che il funzionamento quotidiano delle vostre attività è compromesso e cominciano a subentrare sintomi forti, un aiuto può essere valido” afferma Varani che proietta l’ utile esperienza con i malati oncologici. “I famigliari che assistono un famigliare non si concedono niente – dice- perché tutto sembra tolto alla persona che soffre, sono concentrati sul malato e nel momento successivo alla perdita vengono fuori i loro bisogni trascurati. Non abbiamo una idea chiara di chi si rivolgerà a noi, i dati ci dicono che sono soprattutto le donne a chiedere aiuto, e soprattutto vedove”.



“Ricordo che c'era una giovane figlia che non riusciva a rassegnarsi alla morte del padre – racconta Varani - era destabilizzata. Lui era l’ultimo esponente della sua famiglia d’origine. Soffriva un grande spaesamento e non riusciva a vivere la sua vita quotidiana, tanto che piangeva spesso e aveva perso la gioia di stare con i bimbi. Il suo pensiero era continuamente proiettato all’ultimo periodo della vita del padre. Poi una notte lo ha sognato, era contentissima, perché era riuscita in qualche modo a rivederlo”. Pillole di conforto, consigli, “una mano” la chiamano gli psicologi di Bologna, esperti nella gestione delle emozioni in situazioni di crisi.