Bologna, il ministro Giannini contestata alla festa dell'Unità: salta il dibattito

Bologna, il ministro Giannini contestata alla festa dell'Unità: salta il dibattito
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Venerdì 24 Aprile 2015, 19:26 - Ultimo aggiornamento: 23:20
Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini è stata contestata alla Festa dell'Unità di Bologna da alcune decine di persone, studenti e insegnanti del Cobas scuola, che hanno interrotto il dibattito alla quale il ministro era invitata. Appena ha cominciato a parlare i contestatori hanno cominciato a battere cucchiai e forchette su pentole e padelle impendendole di fatto di parlare. «Noi siamo la parte buona e sana della scuola, siamo a difesa della scuola pubblica e contro i provvedimenti calati dall'alto». Così ha parlato, prendendo la parola al microfono dal palco una delle insegnanti del gruppo di contestatori che ha interrotto il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini alla Festa dell'unità di Bologna. Il ministro è rimasto sul palco, insieme ad alcuni esponenti del Pd, mentre una cinquantina di contestatori continuano a fischiare e a fare rumore per impedire il prosieguo dell'evento. L'insegnante ha preso la parola spiegando le ragioni della protesta contro la riforma della scuola. A ribattere ai contestatori è stata la parlamentare del Pd Francesca Puglisi che ha ricordato come «questo governo ha promosso la più grande stabilizzazione dei precari della scuola». Quod non fecit Gelmini, fecit Giannini è la frase che si legge su uno dei cartelli mostrati dai contestatori tra cui genitori, insegnanti, precari, giovani e studenti.



«Noi con il mondo della scuola abbiamo parlato, questo non è il mondo della scuola». Così il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ha commentato, con i cronisti, i contestatori che le hanno impedito di tenere il dibattito sulla riforma della scuola alla festa dell'unità di Bologna, poco prima di rinunciare all'incontro e andarsene. Sulle critiche circa i provvedimenti «calati dell'alto», come sostenevano i contestatori, Giannini ha detto che si tratta di «un falso storico, perchè noi abbiamo fatto la consultazione». Lasciando il dibattito, ed entrando in auto il ministro ha aggiunto «io ho ascoltato, ho una certa cultura del rispetto».



È tuttavia un malumore diffuso quello che sta sollevando la riforma della scuola varata dal Governo Renzi. Un malumore che riempie le piazze. E non solo di proteste sindacali. A fianco degli scioperi e dei cortei, c'è la protesta silenziosa, spontanea e auto-organizzata dei lavoratori della scuola. Sfociata in un flash mob, che ha celebrato il funerale della scuola statale in oltre cento piazze. E poi lo sciopero nazionale proclamato da Anief, Unicobas e Usb e un corteo di «10 mila persone», tra prof e personale Ata, a Roma per dire che «la scuola la cambiamo noi». Ma il governo va avanti. Il sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone, promette che il ddl diventerà legge a giugno.



RENZI

Dopo la contestazione di Bologna, il dibattito, sempre acceso, è proseguito in serata su Twitter, dove Renzi ha improvvisato un botta e risposta con i suoi followers, tra cui anche i contestatori: Libertà di confronto sia chiaro ma entriamo nel merito. Stiamo assumendo centomila precari, ha scritto, Siamo il governo che ha messo più risorse negli ultimi venti anni sull'edilizia scolastica #labuonascuola, Un insegnante ascolta e rispetta le idee di tutti. Impedire a altri di parlare è l'opposto di ciò che deve fare un educatore#labuonascuola, riferito a chi, a Bologna, ha impedito al ministro Giannini di parlare.



Intanto è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti al ddl in Commissione Cultura e Istruzione alla Camera. Circa 2.400 quelli pervenuti. Il gruppo misto, ad esempio, ne ha depositati circa 100 per chiedere tra le altre cose maggiori garanzie ed equità nelle assunzioni. Faraone intanto ha rassicurato gli idonei del concorsone del 2012, al momento esclusi dal piano di assunzione, per i quali stiamo cercando una soluzione, e parlando delle proposte di modifica avanzate dal Pd, ha annunciato una delega al Governo per introdurre la valorizzazione del Made in Italy in tutte le scuole.



LA COMMISSIONE

La Commissione comincerà la discussione lunedì alle 10. Il sottosegretario Faraone ha intanto definito questo sciopero incredibile visto che con il provvedimento si assumono centomila precari, si investono sulla scuola 3 miliardi di euro e 4 sull'edilizia scolastica«, le opposizioni hanno invitato il governo ad ascoltare la piazza.

La buonascuola, quella vera insomma - cinguetta Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale di Sel, su Twitter - riempie le piazze di tutta Italia. Il governo Renzi a questo punto, prima di compiere ulteriori danni, si fermi e ascolti. Renzi, lo senti il loro fiato sul collo? Senti il grido che arriva da queste piazze? - chiedono i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Cultura di Camera e Senato, a fianco dei manifestanti - sono gli insegnanti, di ruolo e precari, che stanno provando a fermare la vergognosa riforma imposta dal governo.



Diversa invece la posizione della responsabile scuola di Forza Italia, Elena Centemero, che chiede lo stop al corporativismo e invita Renzi ad andare avanti, perchè nel ddl ci sono aspetti che condividiamo e che sono stati parte dei nostri programmi.
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