Bimba precipitata dal balcone a Napoli, un medico: «Subiva abusi sessuali cronici»

Bimba precipitata dal balcone a Napoli, un medico: «Subiva abusi sessuali cronici»
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Giovedì 16 Ottobre 2014, 23:04 - Ultimo aggiornamento: 18 Ottobre, 21:29

La piccola Fortuna, precipitata lo scorso 24 giungo dal balcone del palazzo in cui abitava in circostanze tuttora oscure, era sottoposta ad un abuso sessuale «cronico»: lo scrive l'anatomopatologo Nicola Balzano nella perizia autoptica depositata nei giorni scorsi alla Procura di Napoli Nord.

Il perito, rispondendo ai quesiti posti dai pm, si addentra inoltre nella descrizione degli abusi subiti dalla piccola durante un lungo lasso di tempo. La morte, scrive poi Balzano, «fu dovuta ad una grave lesività toraco addominale con lesione degli organi interni, fratture vertebrali e fratture del bacino e di entrambi i femori», lesività «compatibile con una caduta da oltre 10 metri».

I medici di un centro di riabilitazione di Aversa presso cui la bimba era in cura le avevano diagnosticato «Condotte ipercinetiche, ritardi nell'apprendimento scolastico, immaturità psicoaffettiva, difficoltà nell'attenzione».

Uno specialista dell'Asl le aveva prescritto logopedia e psicomotricità con frequenza bisettimanale. Il 20 maggio scorso, un mese prima della morte, a una visita di controllo i medici avevano riscontrato «instabilità motoria ed attentiva, scarso rispetto delle regole e dei ruoli, intolleranza alle frustrazioni con etero aggressività». Gli inquirenti non escludono un collegamento tra questi disturbi e le violenze cui era sottoposta.

Anche i disegni della bimba vengono esaminati e studiati per trovare una traccia che conduca a chi le ha fatto del male: è un'indagine a tappeto quella condotta dalla Procura di Napoli Nord per chiarire i retroscena della morte di Fortuna.

I disegni, sequestrati dai carabinieri sia a scuola sia a casa della bambina, sono stati affidati a un esperto di psicologia infantile, che ha il compito di cercare una traccia, un elemento che aiuti a comprendere. Le indagini si scontrano con un solido muro di omertà che al momento non si riesce a scalfire. Tra gli elementi certi c'è la violenza sessuale subita dalla piccola: ma non è detto, come hanno dato per scontato alcuni media, che la violenza sia avvenuta immediatamente prima della morte.

La circostanza è stata precisata dal procuratore di Napoli Nord, Francesco Greco, che ha deciso di inviare una nota per fare chiarezza ed evitare il diffondersi di notizie imprecise. «Dalla consulenza tecnica medica, espletata sul corpo della bambina da uno specialista di medicina legale e da un ginecologo - sottolinea Greco - è risultato che Fortuna presentava segni di abusi sessuali» e che la sua morte è dovuta a una caduta; «non vi sono, pertanto, concreti riscontri che la bambina sia stata posta sul selciato dopo essere stata schiacciata dal corpo di un adulto».

Non solo: «Non vi sono, allo stato, concreti riscontri» che qualcuno ne abbia provocato la caduta, «pur continuando le investigazioni anche in tale direzione». Il procuratore e il sostituto Federico Bisceglia, titolare del fascicolo, non escludono neppure che la violenza subita dalla bambina non sia direttamente collegata con la sua morte. Al tempo stesso si sono attivati per capire se oltre a Fortuna anche altri bambini del Parco Verde, quartiere ad alta densità criminale di Caivano, siano rimasti vittime di violenze. Al momento viene esclusa la possibilità di riunire il fascicolo sulla morte della bimba con quello, aperto lo scorso anno dalla Procura di Napoli, su Antonio Giglio, bambino di tre anni morto in circostanze simili.

Antonio era il fratellino di Doriana, l'amichetta con cui Fortuna giocò la mattina della sua morte. Dagli atti dell'inchiesta, delegata al sostituto Urbano Mozzillo con il coordinamento dell'aggiunto Vincenzo Piscitelli, non emerge un'altra circostanza di cui spesso si è parlato: che anche ad Antonio mancasse una scarpa.

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