Benevento, bimba contesa: mamma e nonna aggrediscono i poliziotti dopo essersi barricate in casa

Benevento, bimba contesa: mamma e nonna aggrediscono i poliziotti dopo essersi barricate in casa
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Domenica 5 Luglio 2015, 15:00 - Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 16:19
È finita con l'arresto della mamma e della nonna che si erano barricate in casa, a Benevento, per impedire l'ingresso della Polizia la vicenda di una bimba di tre anni e mezzo contesa dai genitori separati da circa due anni. Le due donne - Sabrina, di 35 anni, e Maria, di 65 anni - hanno aggredito gli agenti (tre sono rimasti feriti in maniera lieve) che erano intervenuti su disposizione della Procura della Repubblica per la notifica di un provvedimento di affidamento della bimba al padre. Le due donne state arrestate per maltrattamenti, oltraggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. La bambina alla fine, ieri sera tardi, è stata affidata al padre.



La vicenda - riferita nell'edizione di Benevento de Il Mattino - è cominciata ieri pomeriggio quando la Polizia ha raggiunto l'abitazione della nonna della bambina per entrare in casa e notificare il provvedimento di affidamento della piccola al padre. Il provvedimento - si è saputo in Questura a Benevento - è stato adottato lo scorso 29 giugno ma, subito dopo, le due donne e la bambina sono scomparse. Anche il tentativo dei Vigili urbani e delle assistenti sociali di entrare in casa è andato a vuoto. Ieri pomeriggio la sorella di Sabrina ha segnalato alla Squadra Mobile della Questura di Benevento, che intanto aveva avviato le ricerche, che l'appartamento della sorella era completamento chiuso e che l'auto era in garage per cui temeva per le sorti della sorella. A questo punto, la Procura ha autorizzato la Polizia e i Vigili del fuoco a entrare in casa dove - è stato poi accertato - le due donne si erano barricate, senza luce, senza gas, con le tapparelle inchiodate e mobili e suppellettili dietro la porta. Nell'appartamento le due donne hanno aggredito gli agenti. La bimba, trovata a terra su una coperta in una stanza chiusa, è stata affidata al padre, secondo quanto stabilito dal provvedimento emesso dal giudice, anche sulla base dei risultati di una consulenza tecnica e delle relazioni dei servizi sociali, al termine di una lunga vicenda fatta di denunce e querele reciproche dell'uomo e della moglie.



A tutte le operazioni - si è appreso dalla Questura - hanno assistito i legali della donna, gli assistenti sociali che hanno seguito il caso e personale del Dipartimento di igiene mentale della Asl.
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